Il 27 dicembre scorso è stato lanciato nello spazio un razzo russo al fine di testare uno stadio superiore dello stesso, ma qualcosa è andato storto.
Il razzo, chiamato Angara-A5, dopo aver effettuato un paio di manovre nello spazio, ha subito un guasto al motore: il dispositivo ha perso il controllo e ha cambiato direzione, dirigendosi verso la terra.
La brutta notizia è che, stando a quanto dichiarato dall’agenzia di stampa statale TAS, “entro 24 ore il razzo sarà in caduta libera, ma nessuno può prevedere dove cadrà“.
Quella buona è che l’atmosfera terrestre brucia la maggior parte dei detriti spaziali, impedendo che essi possano precipitare sulla terra. Dunque il rischio che frammenti del razzo possano colpire il nostro pianeta è ridotto.
Secondo Holger Krag, capo dell’Angenzia spaziale europea Debris Office, tuttavia, in passato è già capitato che frammenti di un razzo siano precipitati sulla terra: nel maggio del 2021 detriti di un razzo cinese precipitarono nell’Oceano Indiano. Si teme, dunque, dato il peso del razzo russo che ha a bordo circa 16 tonnellate di propellente, che alcune sue parti possano colpire regioni abitate della terra.
McDowell, astronomo del Center for Astrophysics – Harvard & Smithsonia, ha aggiunto che lo stadio del razzo russo non era destinato a rientrare nell’atmosfera terrestre in questo modo: “doveva finire in un’orbita in cui sarebbe rimasto per molte migliaia di anni. Il razzo non è riuscito a riavviarsi”
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