Il bilancio definitivo della strage avvenuta in Corea alla festa di Halloween di sabato scorso si attesta a 156 vittime – di cui anche 26 stranieri, tra i quali anche la nipote di un deputato repubblicano dell’Ohio. Si trattava del primo festeggiamento senza restrizioni dallo scoppio della pandemia.
“Penso che resterò schiacciato”: le scuse del capo della polizia
Il capo della polizia di Seul, Yoon Hee-keun, ha chiesto scusa e si è assunto la responsabilità della tragedia: al numero delle emergenze coreano sarebbero infatti arrivate almeno 11 segnalazioni e richieste di aiuto prima che la situazione degenerasse.
Nel corso della prima telefonata, una persona avrebbe sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine, segnalando la situazione pericolosa a Itaewon; l’ultima telefonata, invece, a pochi minuti dalla tragedia, si è conclusa con una frase triste e inquietante: “Penso che resterò schiacciato”.
Il sistema di monitoraggio non è stato attivato
Anche il ministro dell’Interno, Lee Sang-min, si è scusato ufficialmente per la risposta inadeguata della polizia. “In qualità di ministro delle autorità competenti, porgo le mie umili scuse alle persone per l’incidente” ha dichiarato.
Secondo la polizia, invece dei 200 agenti che sarebbero dovuti essere presenti alla festa di Halloween, ne sarebbero stati schierati soltanto 137. Stando a quanto dichiarato invece dai media locali, inoltre, sabato non sarebbe stato attivato il sistema di monitoraggio in tempo reale che utilizza i dati dei telefoni cellulari per stimare quanta folla ci sarà a un determinato evento o festival.
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