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Letteratura

The end: il thriller-fantascientifico di Grandis è un mix di poesia e adrenalina // RECENSIONE

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the end

“Quando ti bruci i ponti alle spalle, quello che resta sei solo tu. E finisce che scopri chi sei veramente.”

Cosa accadrebbe se conoscessimo, sin dalla nascita, la data della nostra morte?

Se lo chiede Francesco Grandis in “The end”, thriller fantascientifico adrenalinico e poetico pubblicato dalla casa editrice La Corte. Protagonista del romanzo, ambientato in un’epoca dove la durata standard della vita supera il centinaio d’anni, è Matt Freeman, un “corto” – ovvero, una persona destinata a morire, come predetto dal super-computer Cyclop 3, molto prima degli altri – nel caso di Freeman, la fine della sua vita è prevista entro i 38 anni. 

Ma poi succede qualcosa di impensabile: arrivato alla sua scadenza, Freeman non muore. Cosa sta succedendo? Cyclop 3 – giudicato pressappoco infallibile – si è davvero sbagliato? E chi sono le persone che danno la caccia a Matt?

Tra veleni, capre e kilt, amicizia e predestinazione, amore e scorci poetici di galassie e universi, l’autore ci guida in un modo che sembra aver conquistato pace; ma sarà davvero così? E qual è il costo che siamo disposti a pagare per ottenere longevità e apparente armonia?

Storia breve di un corto

La penna di Grandis è molto piacevole ed è l’esempio perfetto della tanto anelata immersività: l’inchiostro scompare davanti agli occhi del lettore lasciando spazio alla storia e permettendoci di immergerci completamente nel mondo creato dall’autore.

Il punto forte di questo romanzo è indubbiamente la premessa e l’ambientazione in cui si srotola la storia: la realtà futuristica e iper-tecnologica è plausibile, coerente e ben sviluppata; l’idea di Cyclop 3 cattura l’attenzione del lettore e la curiosità lo costringe ad arrivare fino all’ultima pagina col fiato sospeso. I personaggi che si muovono in questo panorama sono interessanti – alcuni misteriosi e altri divertenti, ma sempre fedeli alle proprie motivazioni e soprattutto a se stessi.

Il romanzo si concentra sull’azione e se da un lato questo lo ha reso piacevolmente movimentato e mai noioso, dall’altro ha sacrificato un po’ i personaggi. Mi sarebbe piaciuto scoprire di più della bruja Nayana – perché possiede questi poteri magici? Cosa genera le sue visioni? – e della vita di Wallace e Akira; mi sarebbe piaciuto conoscere meglio Dante e la crudele Kings, ma soprattutto Hoffman, un personaggio ambiguo e affascinante che avrebbe meritato molte più pagine.

Il romanzo, così com’è, resta indubbiamente molto bello e interessante, una storia estremamente consigliata in cui a una premessa geniale segue uno sviluppo piacevole e un finale abbastanza sorprendente.

Amore, predestinazione e uno scorcio di universo [attenzione: spoiler!]

The end” è un thriller adrenalinico che, con la coda dell’occhio – proprio alla fine, nelle ultime pagine – cattura un attimo di poesia. Da quando al protagonista viene servito il caffè avvelenato, i lettori iniziano a correre insieme a lui, trascinati in una fuga che li lascia senza fiato e disperati; e forse è proprio grazie a questa corsa folle che, quando la giostra si ferma e si arriva sfiniti alla morte di Freeman, riusciamo a prendere un bel respiro e a colmarci dell’immensità dell’universo e dell’amore per la vita umana.

Cos’è giusto? Cos’è sbagliato? Cosa siamo disposti a sacrificare per ottenere un “bene superiore”? Grandis non risponde alle nostre domande e sceglie invece di lasciarci a galleggiare nello spazio insieme a Freeman e alla sua meraviglia malinconica, in un finale dolce-amaro che lo conduce tra le stelle ma lontano dalle persone che ama.

Perché viviamo? Chi siamo? L’uomo delle stelle non lo sa, come non lo sappiamo neanche noi. Come ciascun essere umano, non è altro che un bambino spaventato: ma, in mezzo all’immensa oscurità dell’universo, di tanto in tanto, c’è un attimo di meraviglia, una luce, un’occasione: e per questo vale la pena vivere.

“Siamo soli, bambini lasciati in una casa troppo grande e troppo pericolosa e abbiamo dovuto trovare un modo per badare a noi stessi.”

Perché leggere “The end”?

Perché leggere “The end”?

Perché è un romanzo che incolla il lettore alle pagine; perché il mondo creato dall’autore è molto interessante e i personaggi tutti molto interessanti; perché siamo tutti, in fondo, dei bambini spaventati, circondati da circostanze incomprensibili e stelle misteriose e affascinanti.

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