Torino: mostra sul Giappone chiusa senza preavviso

Una problematica molto sentita nel nostro Bel Paese riguarda la valorizzazione delle attività culturali sul territorio. Complici il diminuito interesse per l’arte con l’avvento della tecnologia, e la scarsa devoluzione di fondi alle iniziative, i musei locali sembrano attirare un numero di visitatori nettamente inferiore a quanti ne meriterebbero. È per questo che, nel momento in cui un ente riesce a stimolare la curiosità degli appassionati, e attirare decine di persone da ogni dove, dovrebbe fare il possibile per non deluderne le aspettative. Purtroppo, ciò che è avvenuto a Torino negli ultimi giorni non segue questa linea di pensiero.

Cosa è successo a Torino?

La mostra sugli artisti giapponesi Utamaro, Hokusai e Hiroshige, “Geishe, samurai e la civiltà del piacere”, ha chiuso anticipatamente pochi giorni fa, nonostante la fine dell’esposizione fosse prevista per domenica 25 giugno. Sul sito dedicato all’evento non è stato pubblicato alcun avviso, se non in seguito al polverone sollevato dai visitatori. Questi, ignari di tutto, si sono ritrovati davanti al portone chiuso del palazzo della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino. È in quel momento che, rendendosi conto che la mostra non sarebbe stata aperta al pubblico, i curiosi hanno iniziato a scrivere sul cartello affisso fuori al palazzo le loro lamentele. Un gruppo di loro scrive: “Veniamo dalla Francia, sul sito web non c’erano avvisi, non siete professionali”.

Ma a cosa è dovuta la chiusura inaspettata della mostra? Nell’avviso ufficiale pubblicato a posteriori, l’ente ha annunciato: “Per improvvisi problemi non risolvibili in tempi brevi, dovuti al forte temporale dei giorni scorsi, gli organizzatori si vedono costretti a procedere alla chiusura anzitempo della mostra Utamaro, Hokusai, Hiroshige, inizialmente prevista per domenica 25 giugno, allestita alla Società Promotrice delle Belle Arti a Torino”. Nonostante la delusione provocata ai turisti, il sito ha dato disposizioni per procedere al rimborso completo per chi aveva già acquistato il biglietto o la prevendita autorizzata, entro e non oltre l’11 luglio.

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