La pizza di 2000 anni fa immortalata in un affresco

La pizza, simbolo di Napoli. La sua nascita risale al giugno del 1889, quando in onore di Margherita di Savoia, la Regina d’Italia, il cuoco Raffaele Esposito preparò la classica pizza margherita (non a caso i condimenti utilizzati, il pomodoro, la mozzarella e il basilico, rappresentano i colori della bandiera italiana). Ma cosa succederebbe se vi dicessimo che in una affresco di circa 2000 anni fa è stato ritrovato un suo antenato a Pompei?

Grazie al restauro di uno dei tanti dipinti in una casa degli scavi di Pompei, viene mostrata una pietanza con una base a forma circolare. In un primo momento, l’immagine ha da subito fatto pensare alla pizza, sebbene manchino alcuni degli elementi più tipici di essa, come il pomodoro e la mozzarella. Al loro posto, il piatto sembra condito con frutta e altre pietanze. Secondo una prima analisi iconografica dell’affresco emerso in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX a Pompei, potrebbe quindi trattarsi un lontano antenato della pizza.

Pompei stupisce sempre

 Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei ha così commentato l’evento: “Oltre all’identificazione precisa dei cibi rappresentati ritroviamo in questo affresco alcuni temi della tradizione ellenistica, elaborata poi da autori di epoca romana-imperiale come Virgilio, Marziale e Filostrato. Penso al contrasto tra un pasto frugale e semplice, che rimanda a una sfera tra il bucolico e il sacro, da un lato, e il lusso dei vassoi d’argento e la raffinatezza delle rappresentazioni artistiche e letterarie dall’altro. Come non pensare, a tal proposito, alla pizza, anch’essa nata come un piatto ‘povero’ nell’Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servito anche in ristoranti stellati.” 

Anche Gennaro Sangiuliano, ministro della cultura ha espresso grande emozione: “Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori. Al di là della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure, con la chiusura del Grande Progetto Pompei ma anche con l’avvio di nuove iniziative. La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta”.

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