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Troppi episodi di razzismo: l’ONU condanna le forze dell’ordine italiane

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L’ONU ha sollevato preoccupazioni riguardo a casi di profilazione razziale e abusi contro le minoranze da parte delle forze dell’ordine in Italia. L’organizzazione internazionale ha raccomandato all’Italia di introdurre leggi per prevenire tali episodi e per punire i responsabili. Ha inoltre evidenziato il persistente utilizzo di linguaggio d’odio e razzista da parte di politici e funzionari di alto livello, nonostante già esistano leggi che ne vietano l’uso.

L’ONU condanna le forze dell’ordine italiane

La segnalazione è stata avanzata da Asgi, un’associazione impegnata negli studi giuridici sull’immigrazione, che ha chiesto al Comitato ONU per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali di intervenire. Il Cerd ha accolto la richiesta e ha espresso preoccupazione nelle sue “Osservazioni conclusive“, concentrandosi soprattutto sulla profilazione razziale e su come contrastarla.

Il Comitato ha sottolineato la diffusa pratica della profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine e l’uso di sistemi di riconoscimento facciale che colpiscono in modo sproporzionato gruppi etnici come Rom, Sinti, africani, afrodiscendenti e immigrati, portando alla discriminazione razziale.

Le raccomandazioni per prevenire la discriminazione

L’ONU ha raccomandato l’adozione di leggi contro la profilazione razziale, l’uso di algoritmi trasparenti e non discriminatori nei sistemi di riconoscimento facciale, la raccolta di dati più dettagliati sulle denunce di discriminazione, indagini approfondite e perseguimento dei responsabili. È stata anche proposta una semplificazione delle procedure di denuncia per le vittime di razzismo e abusi da parte delle forze dell’ordine. Inoltre, il Cerd ha suggerito di promuovere la diversità etnica all’interno delle forze di polizia come misura preventiva contro la discriminazione.

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