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Cinema

Wonka – la recensione

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Correva l’anno 1971 quando uscì “Willy Wonka è la fabbrica di cioccolato” di Mel Stuart, film ispirato all’omonimo romanzo di Roald Dahl. Oltre 30 anni dopo, nel 2005, Tim Burton ha ripreso in mano l’opera scritta e ha creato una versione propria del film con il grande Johnny Depp nei panni del cioccolataio più amato del grande schermo. E oggi, distanza di quasi 20 anni da quel film cult, è uscito “Wonkacon Paul King alla regia e Timothée Chalamet nei panni di Willy. Si tratta di un film prequel della fabbrica di cioccolato che trae sì ispirazione dal personaggio, ma modifica un bel po’ la storia che conosciamo.

Trama

Willy Wonka è un giovane con un grande sogno: aprire la propria Fabbrica di cioccolato. Così con solo 12 galeoni (soldi dell’epoca) sbarca nella città dei sogni per realizzare il suo nella Gallerie Gourmet. Nel giro di una canzone perde praticamente tutti suoi soldi e questo sarà solo il primo di una serie di “sfortunati eventi”  che ostacoleranno i suoi sogni. Tuttavia, Wonka si farà amare presto sia per la sua essenza sia per il suo magio cioccolato.

WONKA | Trailer Ufficiale - YouTube

Wonka – la recensione

Prima di tutto, bisogna pensare a questo film come un qualcosa di nuovo e non legato strettamente alla storia che conosciamo. Nella “fabbrica di cioccolato” sappiamo che il padre di Willy era un dentista e non gli faceva mangiare cioccolato e/o caramelli. I due hanno un rapporto difficile tanto che Wonka lo odia. Inoltre, in un primo momento, in fabbrica, aveva delle persone. Scoperti in seguito gli umpa lumpa ha ingaggiato loro. Tutte queste cose vengono in un certo modo contraddette nel prequel, del padre non se ne fa neanche menzione, ma sì, Willy Wonka mangiava del cioccolato da bambino.  Un’altra cosa che non farò è paragonare la recitazione di Chalamet e quella di Depp, è chiaro che i due Wonka siano estremamente diversi, sebbene entrambi difficili da non amare. Quello che conosciamo nel nuovo film è un giovane pieno di sogni, ottimista e spesso ingenuo. Ho apprezzato l’intreccio della sua storia con quella di Noodle, anche se forse, c’è stato poco tempo per approfondirla.

Mi è parso strano che nella storia del protagonista, il padre non venisse mai citato, quindi di base non sappiamo cosa gli sia successo. Gli effetti speciali e colori accesi hanno fornito indubbiamente un set che ricordasse quello di una favola. Anche la storia degli umpa lumpa (il principale interpretato da Hugh Grant) è raccontata in maniere breve. E sì, alcune cose suonavano un po’ “sciocche” e sarebbe stato carino, a mio modesto parere, dargli una trama un po’ più “forte”. Tuttavia il film si lascia guardare e ascoltare – è un musical! – in maniera piuttosto gradevole.

È un film adatto a tutta la famiglia se volete vedere qualcosa di leggero. Particolare rilevanza è stato dato al rapporto madre-figlio, un qualcosa che ho apprezzato. Il messaggio che però ho amato, è stato quello più semplice: segui sempre i tuoi sogni.

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