Non dall’Europa, non dall’America ma da Anonymous arrivano le sanzioni più potenti, quelle più terribili contro la Russia.
Il collettivo hacker ha dichiarato guerra a Putin (e ai suoi sostenitori) già pochi giorni dopo l’invasione delle truppe russe in Ucraina. E non ha intenzione di fermarsi.
Anonymous ha hackerato la Banca centrale russa.
Dopo una serie di azioni dimostrative che puntavano all’impatto mediatico, ora Anonymous passa ad attaccare una struttura strategica: la Banca centrale russa.
“Entro 48 ore verranno rilasciati più di 35.000 file. Fra questi ci sono anche contratti segreti”, hanno scritto su Twitter gli attivisti del celebre cybercollettivo.
Non è tutto.
Attaccati i siti delle aziende che continuano a lavorare a Mosca
Gli hacker si sono scagliati anche contro le aziende dell’Occidente che continuano a lavorare a Mosca. Nelle ultime ore il collettivo ha attaccato i siti russi di Auchan, Decathlon e Leroy Merlin. Negli scorsi giorni aveva lanciato un’accusa pubblica anche all’italiana Pirelli. Su questo fronte l’ultima a decidere di ritirarsi dal mercato russo è stata Nestlè, hackerata da Anonymous con la minaccia di pubblicare 10 Gb di dati riservati se non avesse smesso di operare in Russia.
Non sappiamo chi o quante persone si celino dietro Anonymus, non sappiamo di che nazionalità siano gli hacker o dove si trovino in questo momento. Quello che sappiamo è che le loro azioni stanno danneggiando l’immagine ed ora anche l’economia russa più di quanto fatto fin ora da qualsiasi altra organizzazione.
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