Atti ostili: cosa sta succedendo tra la Russia e l’Europa?

La Russia espellerà 24 diplomatici italiani, 34 diplomatici francesi e 27 diplomatici spagnoli; Mosca starebbe inoltre valutando il ritiro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Draghi: “Un atto ostile”

Mario Draghi ha definito l’espulsione dei diplomatici italiani come “un atto ostile”; il premier invita però a non interrompere i rapporti diplomatici: “Se si arriverà alla pace” ha infatti dichiarato il Presidente del Consiglio “ci si arriverà attraverso quei canali”. La Farnesina riferisce che l’Italia prende atto dell’espulsione dei diplomatici, ma sottolinea anche che “il personale oggetto del provvedimento ha sempre esercitato le proprie funzioni nel pieno rispetto della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche”.

La Russia, dal canto suo, si giustifica affermando che sono state le “azioni apertamente ostili e immotivate” dell’Italia, come ad esempio l’espulsione dei 30 diplomatici russi il mese scorso, a spingere Mosca a espellere i diplomatici italiani.

Mosca: “Non permetteremo che scoppi la terza Guerra Mondiale”

Nel frattempo, la Russia fa anche sapere che sarà assai improbabile che si riprendano i colloqui di pace, per cui l’Ungheria si era offerta come mediatore, anche dopo la presa di Mariupol. Nella città, oggi, un treno blindato russo è stato fatto esplodere.

Allo stesso tempo Mosca riferisce che “non permetterà che scoppi la terza Guerra Mondiale”, e ribadisce, attraverso la voce del primo ministro russo Borisov, che “secondo la dottrina russa” le forze armate russe non saranno le prime a lanciare un attacco nucleare: potranno infatti solo “effettuare un contrattacco” qualora ci fosse un allarme missilistico.

L’esercito russo e la NATO

Mentre il governo ucraino riferisce che i soldati russi si sarebbero macchiati di oltre 200 stupri sulla popolazione ucraina – di cui almeno 60 subiti da bambini – la Svezia e la Finlandia hanno presentato le loro domande di adesione alla NATO: “un momento storico” commenta Stoltenberg, mentre Erdogan continua a ripetere che la Turchia non appoggerà l’entrata dei due Paesi nell’Alleanza Atlantica.

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