Bambino autistico insultato dalle maestre, scatta la denuncia

Non sempre è facile trovare il coraggio necessario a insorgere contro le ingiustizie, eppure la mamma di Luca (un nome di fantasia per tutelare la privacy del piccolo) sembrerebbe esserci riuscita. Risale a poco tempo fa l’episodio che ha scosso le vite della madre e del figlio, un bambino autistico che nella nostra società fatica ancora ad essere accettato. Sono state le stesse maestre del piccolo di sei anni ad attuare la discriminazione nei suoi confronti, servendosi di un gruppo Whatsapp per denigrare la sua condizione.

La cattiveria gratuita di questo gesto delle insegnanti, che più di tutti dovrebbero essere figure guida per la crescita del piccolo, ha spinto la madre a rivolgersi ai carabinieri di Roma per sporgere formale denuncia. La querela sarà sicuramente utile per svolgere indagini più dettagliate sulle dinamiche di diffamazione e cyberbullismo, oltre a individuare precisamente le responsabili del gesto. Ma la battaglia della mamma di Luca non si ferma qui: la donna teme per la reazione del piccolo.

La richiesta di aiuto della madre di Luca

“Il mio bambino sta regredendo – ha spiegato, preoccupata, la madre del bambino autistico – non può stare chiuso in casa ed uscire solo per le terapie, ha bisogno di andare a scuola e non é possibile che nessuno mi aiuti”. Non si vuole rassegnare a tenere Luca lontano dai suoi coetanei, e per questi motivi si è rivolta al ministro dell’Istruzione, al ministro della Disabilità e al comune di Roma: “a loro chiedo in ginocchio di aiutarmi, di aiutare il mio piccolo”.

In moltissimi da tutta Italia hanno simpatizzato per la storia di Luca, offrendo il loro supporto e condannando il gesto delle insegnanti. “Siamo stati contattati da moltissime persone che vogliono aiutare la signora – condivide Asia Maraucci, presidentessa dell’associazione ‘La Battaglia di Andrea’ di Afragola (Napoli), che si batte per i diritti dei disabili – stiamo passando tutti i contatti alla signora, stiamo vedendo una bella Italia, intesa come cittadini e istituzioni, ed é questa l’Italia che ci piace”.

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