Connect with us

Costume e Società

“La diamo calda”: cartello censurato a Ravenna

Published

on

Cosa si è disposti a fare, al giorno d’oggi, pur di offrire trovate di marketing sempre più efficaci e innovative? Sicuramente superare i limiti del “politicamente corretto”, risponderebbe il responsabile di uno stand di focaccia che ha fatto parlare di sé a una fiera enogastronomica. Ma non sempre l’ardire premia: è il caso accaduto al mercatino “Bell’Italia” allestito a Ravenna, pensato per condividere ed esaltare le specialità culinarie di tutta la penisola.

Una bancarella in particolare ha suscitato scalpore nel quadretto bucolico della sagra: ben in risalto sui vassoi colmi di focaccia di Recco, i proprietari hanno esposto un cartello singolare. “La diamo calda”, recitava l’appariscente scritta sul cartellone, accompagnata più in piccolo dalla dicitura “Hey, ma cosa avevi capito?”. La scritta appariva anche sulle magliette delle commesse, come se fosse una sorta di logo per farsi riconoscere. Ovviamente, i venditori si riferivano alla loro focaccia appena sfornata, ma il doppio senso era così esplicito che nessuno è riuscito a prenderla per il sottile.

Il cartello censurato dal comune

Le conseguenze sono state quasi immediate: una visitatrice del mercatino, indignata dalla scritta, ha subito pensato di condividere la foto del cartellone su Facebook. Nel post si rivolge al comune di Ravenna, ai giornali e alle associazioni femministe, chiedendo di far luce sulla vicenda e prendere provvedimenti. Ed è così che l’assessore al Turismo Giacomo Costantini ha saputo della faccenda e ha esortato i produttori di focaccia a liberarsi di cartelli e magliette. “Li ringrazio – commenta Costantini – questo messaggio, di una volgarità inaudita, è sparito e questo era l’importante”.

Non tutti però hanno approvato l’esito del cartello censurato: molti hanno visto nella rimozione della scritta una rinuncia alla libertà d’espressione, in favore della troppa correttezza. Incurante delle critiche, l’assessore Costantini è stato irremovibile sulla sua posizione: “In occasione di manifestazioni patrocinate come questa il Comune fa sottoscrivere un protocollo in cui viene definito in maniera chiara un decalogo di comportamenti da evitare, in particolare in materia di comunicazione. Vanno evitati messaggi che ledono la dignità delle persone”.

Diversi punti di vista

In rappresentanza della giunta comunale, Costantini continua dicendo che “è chiaro che quella scritta sia una volgarità, ma altrettanto è inaccettabile che ci sia chi si arrabbi perché le scritte sono state fatte togliere. Vuol dire che non c’è un’attenzione necessaria verso certi temi. In quel modo non si è solo irrispettosi delle donne ma anche degli uomini. Sembra che per vendere un prodotto si debbano fare solo certe allusioni…”. Riguardo invece a una presunta discussione con il vicesindaco Eugenio Fusignani, l’assessore ha smentito ricordando che “il vicesindaco aveva semplicemente spiegato che era ingiusto accanirsi contro l’azienda che aveva allestito lo stand. Non c’è stato nessun litigio, è chiaro che può capitare di avere vedute con sfumature diverse su ciò che accade ogni giorno”.

_____

Continua a seguirci su Facebook, su Instagram, Twitter e Waveful! Ricevi tutte le notizie sul tuo cellulare iscrivendoti al canale Telegram.

Scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016