Caleidoscopio – la recensione

Una serie davvero particolare che si è piazzata al secondo posto delle serie più viste di Netflix. Vi state chiedendo di cosa stiamo parlando? Facile, Caleidoscopio. Il nome viene tratto naturalmente dal famoso strumento ottico usato spesso dai bambini, contenenti frammenti di vetro colorati o di plastica che creano varie strutture simmetriche. La storia è di base ispirata a una storia reale, ambientata a New York, ideata da Eric Garcia, presenta come protagonista nel cast, Giancarlo Esposito, conosciuto principalmente per il suo ruolo in Breaking bed. In realtà parliamo di una mini serie dato che ha 8 episodi e ognuno di essi dura circa 50 minuti.

Trama

Se dobbiamo focalizzarci su una trama, diciamo che un gruppo di persone decide di mettere in atto un colpo da 7miliardi di dollari, pianificato in 25 anni da Leo Pap. Quest’ultimo evade di prigione dopo 17 anni. Tutto inizia con una piccola introduzione che dura meno di un minuti, intitolata “nero” che fa sapere allo spettatore che è lui a scegliere l’ordine in cui guardare gli episodio. Proprio così, avete letto bene e non perché ogni episodio è a sé, ma perché ognuno di essi è una tessera del puzzle che avrete chiaro solo alla fine. Il canale ufficiale di Netflix vi suggerisce infatti varie combinazioni con cui guardare la serie. L’ultimo episodio che forse però vi tocca vedere per ultimo è Bianco. Lo so, lo so,  quest’ordine sparso potrebbe mettere in crisi gli spettatori che odiano gli spoiler. Quasi dimenticavo, ogni episodio ha il titolo di un colore diverso, non potrete avere  nulla di chiaro fino a quando non vedrete tutta la serie. Se volete provare a rivederla in ordine diverso, siete liberi di provare, ma soprattutto di ingegnarvi per capire. Ogni episodio rappresenta un momento diverso del colpo, dalla sua elaborazione, alle ragioni del colpo, al reclutamento di esso fino al gran finale. Cosa non si fa per denaro, giusto? Ma in realtà le ragioni che si celano dietro il colpo ideato da Leo Pap, alias Ray Vernon, sono molto più personali. Non svelerò altro, perché è già difficile vederla così, vero?

Perché parliamo di una storia vera?

Eric Garcia, il creatore della serie, in un’intervista per Netflix ha affermato che la serie sia stata vagamente ispirata a un evento reale avvenuto nel 2012, in cui 70miliardi di dollari di obbligazioni sono state allagate durante l’uragano Sandy. Ciò ha fatto dunque scattare nella mente del creatore, l’idea di questa serie del tutto singolare e originale nella sua narrazione.

Se da un lato l’idea di avere il potere di dare un ordine proprio alla storia è interessante, dall’altra può risultare un po’ fastidioso e disordinato. Bisogna ammettere però che questa sua peculiarità sfida lo spettatore a mettere se stesso in gioco. Come? creando un ordine proprio e cercando così di capire pezzo per pezzo della storia in un modo totalmente personale. Insomma è un po’ come vedere un vero caleidoscopio. E a voi attira l’idea di vedere qualcosa in maniera del tutto originale e fuori dalla comfort zone?

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