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Consulente scolastica adesca studenti in cambio di sigarette elettroniche

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È successo nella cittadina americana di Englewood, in Tennessee. Una consulente scolastica della McMinn Central High School, secondo il report del New York Post, avrebbe adescato nove studenti del liceo offrendo sigarette elettroniche in cambio. L’accusa della 38enne Melissa Blair ammonta a 18 capi d’imputazione per stupro legale, 4 per traffico di esseri umani per prostituzione condiscendente, adescamento di un minore e confisca di proprietà personali, come riporta il canale televisivo WTVC-TV.

L’emittente locale ha raccolto alcune testimonianze dei genitori delle vittime, tra i 14 e i 17 anni, che hanno confermato che la consulente scolastica del McMinn offriva vape pen agli alunni in cambio di prestazioni sessuali. Joe Guy, sceriffo della contea di Englewood, afferma che si ha prova dell’esistenza di “almeno nove vittime, tutti maschi”, adescate tra la primavera del 2020 e la fine dello scorso anno. Gli inquirenti stanno continuando a indagare sul caso perché si sospetta un numero ancora più alto di studenti coinvolti.

L’esito delle indagini

A scatenare le indagini della polizia è stata una lettera anonima, inviata al distretto della scuola, dove la consulente scolastica prestava servizio come membro del club di supporto. Un’indiscrezione del New York Post ha rivelato che la donna avrebbe anche avuto un figlio con “qualcuno del sistema scolastico che si è trasferito”. Al momento, la donna non può accedere ad alcuna proprietà o attività didattica della McMinn Central High School. Infatti, Melissa Blair è già a piede libero da martedì 15 febbraio, dopo aver pagato una cauzione di 100mila dollari, in attesa della prossima testimonianza in tribunale prevista per il 28 febbraio.

“Siamo devastati a questo punto”, ha confidato la madre di uno degli studenti vittime dell’adescatrice. “Non riesco a descrivere a parole come ci si sente a vivere quello che stiamo attraversando in questo momento. C’è ogni tipo di emozione che puoi immaginare. E nessuna di esse è felice”. Un evento distruttivo, in un’età così delicata; eppure spesso si tende a dimenticarsi delle vittime, come ha sottolineato poi la madre del ragazzino: “Le persone si concentrano principalmente sull’autore del reato. Non si rendono conto di come una situazione del genere può devastare una famiglia. Non ho idea di come si possa andare avanti con tutto ciò”.

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