La violenza psicologica arreca danni al pari di quella fisica: a confermarlo è la Corte di Cassazione. Imprenditore condannato per maltrattamenti.
Anni di violenza
Una donna è stata privata per anni della sua libertà, finanche tra le mura della propria abitazione. Vittima delle imposizioni del marito, era costretta a far fede a delle regole quotidiane umilianti e oppressive. Fare la doccia una volta alla settimana, utilizzare soli due strappi di carta igienica, comprare solo prodotti in offerta, recuperare l’acqua utilizzata per lavare il viso in una bacinella, sono solo alcuni esempi dei comportamenti imposti dall’uomo e da dover adottare.
Veri e propri maltrattamenti, come riconosciuto anche dalla Corte di Cassazione nella sentenza 6937/23 pubblicata il 17 febbraio 2023 dalla sesta sezione penale, che hanno portato la donna alla disperazione: “Da donna solare, in salute e aperta al futuro, è diventata una persona isolata, ha perso le autonomie personali riducendosi progressivamente a persona affetta da disturbo post traumatico da stress”, si legge nella documento.
Condannato per maltrattamenti
Gli ex coniugi non versavano in difficoltà economiche: lui un imprenditore di Parma, lei un medico. La sopraffazione messa in atto dal marito si celava in una decantata “lotta allo spreco”. Per i giudici tuttavia si tratta di “comportamenti accompagnati da modalità di controllo particolarmente afflittive”. Respinto dunque il ricorso dell’uomo e confermata per lui la condanna per maltrattamenti.
L’avvocato Stefano Delsignore, difensore della vittima, ha poi precisato che: “Gli episodi sul risparmio non mostrano altri aspetti inquietanti. Questa in realtà è una vicenda di vessazioni drammatiche che hanno avuto un’articolazione variegata nel tempo. Oltre all’ossessiva parsimonia ci sono una serie di eventi documentati di aggressioni anche fisiche”.
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