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Cinema

Da me o da te – la recensione

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Com’è giusto che sia, Netflix ha deciso di celebrare con i propri utenti il giorno di San Valentino regalando film e serie inedite a sfondo romantico. Nella top 10 della classifica Netflix si trova oggi al primo posto, il film con protagonisti Reese Witherspoon e Ashton Kutcher, interpreti di Debbie e Peter in “da me o da te”. Ma di cosa parla il film? Se ancora non lo sapete, ve lo diciamo noi.

Trama

Debbie e Peter si incontrano, trascorrono una notte d’amore insieme e poi, 20 anni dopo, si ritrovano a parlare come due migliori amici (che è di fatto ciò che dicono di essere). Lui ama scrivere, ma per qualche ambigua ragione ha smesso di farlo, lei ama leggere, ma il suo lavoro ha a che fare con i numeri anziché con le lettere. Proprio per ragioni lavorative, Debbie dovrebbe andare a New York, così da trascorrere anche del tempo insieme al suo migliore amico, tuttavia caso vuole, che la babysitter di Jack, figlio di Debbie, non sia disponibile. Per poterla aiutare e spingerla a fare progressi nel suo lavoro, Peter decide di tornare a Los Angels e passare del tempo con Jack, mentre lei andrà a vivere nell’appartamento del suo migliore amico. I giorni passano e i due si rendono conto di non dirsi proprio tutto come immaginavano, ma cosa più importante: non potranno essere migliori amici per sempre.

Ci è piaciuto?

La trama è indubbiamente scontata, due migliori amici che in realtà sono innamorati segretamente l’uno dell’altra, c’è da dire però che ciò che distingue una storia è il modo in cui viene raccontata. E’ bello che Debbie e Peter abbiano in comune la passione per i libri. Così come ho trovato molto interessante il loro supportarsi a vicenda, Peter che senza pensarci torna a Los Angels per far sì che Debbie finisca il suo lavoro, lei che lo aiuta a pubblicare il suo libro. Ha senso il fatto che abbiano impiegato 20 anni per dichiararsi, dato che il timore di “distruggere” un’amicizia, c’è sempre in questi casi. Dettagli piccoli, ma rilevanti, anche il fatto che Peter non sia un appassionato di oggetti, ciò nonostante, aveva conservato la fish collegata al suo primo incontro con Debbie. Inserire “figli” in queste storie, dà sempre qual qualcosa in più e in questo caso non è di certo stato da meno. Il rapporto che Peter crea con Jack sembra essere un tocca sana per il ragazzo che diciamolo, era un po’ troppo oppresso dalla figura materna. (Cosa che in linea generale succede con le madri, sono fatte così e le si ama anche per questo). Il finale è chiaramente scontato, ma va benissimo così, poiché diversamente non credo sarebbe stato un film bello e leggero da vedere. E voi, cosa ne pensate? Fatecelo sapere

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