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Cronaca

Eco-attivisti attaccano la Venere di Velázquez a Londra

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Venere Rokeby

Ieri, lunedì 6 novembre, all’interno della National Gallery di Londra, due eco-attivsti sono riusciti a eludere la sorveglianza e sconvolgere spettatori, staff e forse anche il resto del mondo prendendo a martellate la Venere Rockeby.

Eco-attivisti prendono a martellate la Venere di Velazquez

Si tratta di due membri del collettivo Just Stop Oil, che sono entrati moniti di martelletti, iniziando a colpire il quadro della Venere Rokeby. 

Dinnanzi allo shock generale generato dal gesto, gli eco-attivisti hanno dichiarato: “Le donne non hanno ottenuto il diritto di voto votando; è tempo di fatti, non di parole. La politica ci sta deludendo. Ha deluso le donne nel 1914 e sta deludendo noi ora”. 

Fortunatamente, l’opera d’arte non ha riportato alcun danno, al contrario del vetro che è stato distrutto. I due sono stati fermati dalla sicurezza. La protesta di Just Stop Oil verte chiede di interrompere tutte le licenze per l’esplorazione, lo sviluppo e la produzione di combustibili fossili nel Regno Unito. Una richiesta che il governo britannico non ha “ancora esaudito”.

Gli ecovandali ora passano alle martellate: danni al vetro della Venere Rokeby di Velázquez

Il primo attacco alla Venere Rokeby

Per quale ragione di tanti quadri, la scelta dell’associazione è caduta sulla Venere Rokeby?

Probabilmente, la spiegazione è radicata nel passato. Non è stata la prima volta che l’opera di Diego Velázquez, databile agli anni 1647-1651, si è trovata sotto attacco come segno di una protesta. A Londra del 1914Mary Richardson impugnando un coltello, colpì ripetutamente la schiena della Venere Rokeby, conservata già allora presso la National Gallery. In quel periodo, la protesta verteva contro l’arresto di Emmeline Pankhurst, leader dei movimenti pro-suffragio. Si parlava dunque della concessione di voto alle donne (argomento ripreso dagli eco-attivisti nel breve discorso di ieri). Allora, la tela riportò diversi danni e il restauro affidato a Helmut Ruhemann. A oggi, sull’opera, non vi sono più segni di quell’attacco, ma il gesto passò alla storia come atto dimostrativo ed eclatante, per portare l’attenzione su un argomento di interesse comune.

Vi sarebbe anche una foto in bianco e nero che ritrae Mary Richardson circondata da gendarmi e funzionari concitati, arrestata per i danni creati all’opera. Sappiamo però che non si tratta della prima forma di protesta ai danni di un’opera. A novembre del 2022, sempre due eco-attivisti dell’associazione Just Stop Oil entrarono nella National Gallery e usurparono i girasoli di Van Gogh versando della salsa di pomodoro sul vetro che proteggeva l’opera. Anche il British Museum, all’inizio della stagione estiva, si è trovato al centro di una polemica. Ciò dovuto all’inopportunità di protrarre il longevo rapporto di partnership con la compagnia petrolifera BP, da quasi 30 anni sponsor del museo.

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