I fumetti, fino a questo momento, erano stati spinti ai margini del mercato editoriale, relegati a prodotto di nicchia afflitto da numerosissimi pregiudizi. Per fortuna, le cose stanno cambiando.
Boom di vendite per i fumetti
Sebbene qualcuno continui a sminuirli, una cosa è certa: agli italiani i fumetti piacciono sempre di più. Dati alla mano, nel 2021 c’è stato un vero e proprio boom di vendite nel belpaese, dove gli albi acquistati dagli appassionati sono addirittura raddoppiati rispetto all’anno precedente – mentre invece la vendita di romanzi, saggi e raccolte di racconti è calata quasi del 4%.
Non si tratta comunque di un fenomeno esclusivamente italiano: anche nel resto del mondo i fumetti piacciono e vengono comprati sempre di più. In Nord America nello stesso periodo di tempo il valore mercato dei fumetti ha raggiunto l’astronomica cifra di 2 miliardi di dollari.
I fumetti non sono i “fratelli minori” del romanzo
A cosa è dovuto questo incremento improvviso? Al fatto che, finalmente, si inizia a comprendere che il fumetto non è il fratello minore e sfortunato del romanzo, che non è solo dedicato a un pubblico di giovanissimi e che si tratta di un medium con una propria dignità capace di veicolare anche messaggi importanti.
Infatti, in particolare, cresce l’apprezzamento per quelle che vengono definite “graphic novel” – letteralmente romanzi grafici – dedicate a un pubblico più maturo e consapevole.
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