Il barbiere mascherato che aiuta i clochard di Napoli

Un fenomeno che purtroppo continua a dilagare in moltissime città, soprattutto le più grandi, è quello delle persone senza una fissa dimora. Solo a Napoli si contano, ad oggi, circa duemila clochard che fanno fatica ad andare avanti senza un posto che possano chiamare casa. Ma il problema non si limita solo alla difficoltà di trovare un’abitazione. Le persone in questa condizione raramente riescono a prendersi cura di sé stesse, che sia avere accesso a un pasto caldo o a curare la propria igiene personale. Così nasce C1r0, un progetto ideato da un ragazzo napoletano anonimo ormai identificato come il “barbiere mascherato”.

Il barbiere mascherato si aggira per le strade della città partenopea in cerca di persone bisognose, come un supereroe dei fumetti, e la sua missione è tanto semplice quanto salvifica. Un taglio di capelli è una routine di bellezza per chi può permetterselo, e un vero e proprio cambio di vita per chi passa le giornate a sognarlo. Vivere in strada condiziona severamente l’igiene di una persona, soprattutto venendo a contatto con smog, rifiuti, e batteri, senza considerare l’impossibilità di lavarsi e pettinarsi.

L’origine del barbiere mascherato

In un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, il barbiere mascherato spiega così l’origine del nome C1r0: “L’1 e lo 0 compongono il 10, il numero di Diego Armando Maradona, il Dios. Lui per la nostra città, e non solo, è un simbolo di riscatto. La sua storia ha un senso profondo per chi ce l’ha fatta e per chi ancora sta aspettando il suo treno per una vittoria. Proprio come Diego tante persone hanno bisogno di sognare, di sperare e di realizzare il proprio riscatto sociale e quindi era quasi naturale rifarci a lui”. Non un semplice appellativo o nome d’arte, ma un pezzo di storia napoletana al servizio dei propri cittadini. Questo è C1r0, un ragazzo devoto alla propria città, che cerca di fare del bene ai suoi compatrioti “invisibili”, non solo tagliandogli i capelli, ma permettendogli di far ascoltare le proprie storie.

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