Una delle scoperte più importanti degli ultimi anni. Nel mare della costa nord orientale della Sardegna, nel territorio di Arzachena, in provincia di Sassari, è stato ritrovato quasi per caso un ricco deposito di follis, cioè di antiche monete romane utilizzate a partire dalla fine del III secolo. Il ministero della Cultura ha fatto sapere che le monete sono “in uno stato eccezionale e raro di conservazione”.
Monete risalenti agli anni tra il 324 e il 340 dopo Cristo
A ritrovarle è stato un uomo che stava facendo un’immersione e aveva notato alcuni oggetti di metallo. Secondo una prima stima il numero delle grandi monete di bronzo si aggirerebbe tra i 30.000 e i 50.000 esemplari e hanno inciso i volti degli imperatori romani, tra cui quello di Costantino il Grande: per tale ragione si pensa che le monete risalgano a un periodo compreso tra il 324 e il 340 dopo Cristo.
Secondo il Direttore generale ABAP, Luigi La Rocca: “Il tesoro rinvenuto nelle acque di Arzachena rappresenta una delle più importanti scoperte di reperti numismatici degli ultimi anni ed evidenzia ancora una volta la ricchezza e l’importanza del patrimonio archeologico che i fondali dei nostri mari, attraversati da uomini e merci fin dalle epoche più antiche, ancora custodisce e conserva. Un patrimonio straordinario ma anche molto fragile, costantemente minacciato da fenomeni naturali e dall’azione dell’uomo, sulla cui tutela il Ministero, attraverso l’azione delle sue strutture centrali e periferiche, ha sviluppato metodologie e tecniche di recupero e di conservazione di straordinaria efficacia e messo in campo innovative strategie di valorizzazione”.
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