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Cinema

Peter pan e Wendy – la recensione

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Il 28 aprile è uscita sulla piattaforma streaming di Disney + il live action di uno dei grandi classici firmati Diseny: Peter pan e Wendy. A interpretare il ruolo del protagonista, il sedicenne inglese, Alexander Molony, nei panni di Wendy invece Ever Gabo J. Anderson, figlia di Milla Jovovich. Yara Shahidi ha vestito invece con le ali di Trilli (o anche Campanellino) e ultimo, ma non per importanza, Jude Law a dare il volto a terribile Capitan Uncino.

Peter Pan e Wendy – trama

La trama è di base la stessa di quella del celebre classico Disney, una sera, Peter pan, giunse a casa di Wendy per riprendersi la sua ombra. Quella sera, il bambino che non voleva crescere, porta Wendy e i suoi fratelli sull’isola che non c’è, accompagnato anche dalla sua inseparabile e piccola amica, Trilli. Sull’isola, Wendy e i suoi fratelli incontreranno i bimbi sperduti e affronteranno Capitan Uncino e la sua ciurma che da anni, voglio sconfiggere Peter pan.

La recensione

Piccole, ma significative differenze in questo film, si notano fin dall’inizio. Nel classico di fatto, ricordiamo Wendy adora raccontare storie ai fratelli e che si dimostra una bambina piuttosto matura per la sua età, nonostante ami l’avventura. La Wendy di questa storia invece, dopo aver accidentalmente rotto uno specchio, accusa i fratelli minori per non dover subire l’ira del padre. Anche Trilli non è la fatina possessiva e gelosa di Peter come quella del cartone, ma devo ammettere che questo è un tratto che non mi è dispiaciuto. Al contrario, sembra sin da subito interessata a farsi in qualche modo comprendere anche da Wendy. Inoltre in un forte momento di difficoltà aiuterà parecchio la nostra protagonista.

In questa versione si è dato credito alla “leggenda” che vuole che Capitan Uncino fosse una volta il migliore amico di Peter Pan. Poi, volendo tornare dalla madre, si è perso in mare ed è stato salvato da Spugna, bloccato tra l’isola che non c’è e il nostro mondo. L’idea non sarebbe stata male, ma sebbene abbia un inizio carico di emozioni, via via, la storia procede in maniera fin troppo lenta e a tratti un po’ monotona. Le scene tra Peter e Wendy sono pochissime, sembra quasi condividerne di più con Capitan Uncino. Peter viene dipinto come un personaggio presuntuoso ed egoista, cosa che nel classico in realtà non è. Sì, si diverte a prendersi gioco di Capitan Uncino che lo vorrebbe morto, ma si impegna anche a proteggere i bimbi sperduti. La figura del personaggio della principessa poteva essere interessante, ma alla fine del film è stato un po’ “inutile”. Insomma se ci fosse stata o meno, non avrebbe fatto differenza. Credo che il film avesse del potenziale, ma che non sia stato sfruttato abbastanza, lasciando fin troppi punti interrogativi. Chissà, forse un secondo film aiuterebbe.

Ps: Piccola nota negativa extra anche perché mancava l’iconica scena di: “io credo nelle fate”.

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