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Cultura

Riapre a Londra il Vagina Museum, il primo museo dedicato alla vagina

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Ha riaperto a Londra il Vagina Museum, il primo museo al mondo dedicato esclusivamente a vagine, vulve e all’anatomia ginecologica che ha come intento quello di diffondere conoscenza e far crescere la consapevolezza sull’anatomia ginecologica e sulla salute contro ogni tabù. Il museo ha, dunque, come scopo anche quello di educare uomini, donne, e tutti coloro che, spinti dalla curiosità, vorranno visitarlo.

Il Vagina Museum

Il museo aprì nel 2019, nel noto quartiere di Camden Town, grazie alla scienziata e direttrice inglese Florence Schechter: “Ho scoperto che c’era un museo del pene in Islanda, ma nessun equivalente della vagina in nessun altro posto, quindi ho deciso di crearne uno”.

Il Vagina Museum si propone proprio di combattere la disinformazione su temi di natura ginecologica: l’anatomia, il sesso, ma anche la contraccezione e il ciclo mestruale. Tant’è che gli scopi saranno supportati da un comitato scientifico composto da comunicatrici delle scienze, ginecologhe, artiste e attiviste.

Una nuova struttura

A causa della pandemia il Vagina Museum aveva chiuso le porte ai visitatori e dopo due anni, finalmente, le riapre. Il 19 marzo, data della prossima apertura, ci sarà una nuova location ad accogliere il mondo della vagina, delle vulve e dell’anatomia, il Bethnal Green. La nuova struttura, secondo la direttrice Schechter, sarà più del doppio più grande della vecchia, in modo tale da dare molto più spazio per eventi ed esposizioni fanny-tastic.

Una delle curatrici degli eventi che si tengono all’interno del museo, Sarah Creed, invita tutti alla conoscenza e all’informazione, dichiarando: “La mancanza di informazioni e di esempi facilmente fruibili di dove sia la vagina e di cosa contenga e come sia fatta una vulva, significa che si sono formate idee inaccettabili su ciò che “è normale”. Questo ha portato ad aspettative irrealistiche su ciò che dovremmo aspettarci dai nostri corpi, su come dovrebbero apparire e sul nostro rapporto con loro. Abbiamo tutti una faccia diversa, un naso diverso, quindi perché non dovremmo avere tutti una vulva diversa?”.

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