Il famoso scrittore Stephen King ha espresso il suo parere in merito all’intelligenza artificiale: “Manca di creatività”.
Il parere dell’autore
Stephen King, l’autore più famoso al mondo di romanzi horror — e non solo —, ha scritto un articolo per un importante giornale americano, “The Atlantic”, in merito all’utilizzo della sempre più diffusa e discussa intelligenza artificiale. L’autore ha espresso il suo dissenso circa l’utilizzo delle sue opere per migliorare gli strumenti utilizzati dalle suddette piattaforme per creare testi. Tuttavia, non sembra essere spaventato da ciò che queste possono comporre.
Nessun timore
Stephen King ne è convinto, nessun Chatbot sarà in grado di replicare la creatività generata dalla mente umana: “Non può farlo, per ora” ha spiegato l’autore. A dimostrazione della sua tesi, ha poi riportato un passaggio del libro della saga della “Torre Nera”: “Un personaggio si avvicina da dietro ad un altro e gli spara alla testa con un piccolo revolver. Quando l’assassino gira il corpo dell’uomo morto, vede un piccolo rigonfiamento sulla fronte. Il proiettile non è completamente uscito dal cranio“.
«Quando mi sono seduto a scrivere, quel giorno, sapevo che avrei scritto di quell’omicidio, e sapevo che l’arma sarebbe stata una pistola — spiega l’autore — Ciò che non sapevo, invece, era che avrei parlato di quel rigonfiamento: si trattava di un momento di genuina creatività, nato perché mi trovavo dentro la storia e perché stavo vedendo con gli occhi dell’assassino. È stato una sorpresa per me, e quell’immagine ha tormentato il personaggio per tutto il resto del romanzo». L’autore conclude poi aggiungendo: «Una macchina si sarebbe mai inventata quel rigonfiamento? Sono convinto che non l’avrebbe fatto. […] Dovrei pensare che il mio territorio è stato invaso? Non ancora, probabilmente perché ho raggiunto un’età piuttosto avanzata».
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