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Cronaca

Torino: anche i clochard avranno un medico di base.

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Il comune di Torino cambia “politica” sui clochard.

Siamo soliti coniare molti termini inglesi per “spiegare” situazioni che esistono da sempre nel nostro Paese.

Il clochard è il senzatetto. Si usa il termine clochard in ambito giornalistico per identificare coloro che non hanno una casa,. Persone che vivono in condizioni pessime per strada, senza la possibilità di poter stare al caldo in un letto morbido o poter avere un piatto in tavola.

Ma cosa spinge una persona a diventare un senzatetto?

Sicuramente questa è una domanda che ci si pone: nessuno, volontariamente, potrebbe decidere di vivere in queste condizioni.

“Barboni”

È con questo termine, dal connotato negativo, che spesso ci si riferisce ai senzatetto, abitanti del nostro mondo che sembrano appartenere ad un altro.

Ridurre i pregiudizi sui senzatetto è di fondamentale importanza, se si pensa che i pregiudizi costruiscono un potente stigma sociale, una prigione invisibile che favorisce il processo di esclusione dalla società: con il passare del tempo, il senzatetto si convince di essere un fallito, un debole, un pazzo, convinzione continuamente confermata dall’ambiente.

Proprio sulla scia di questo, con l’aggravante della morte di un clochard morto per il freddo a Torino il 13 gennaio di quest’anno, il Comune di Torino decide di cambiare “politica”.

Dopo, infatti, oltre un mese di stallo, la Giunta regionale ha approvato il protocollo operativo per la cura e l’assistenza ai clochard.

L’accordo era già stato discusso in precedenza con Prefettura, Comune, Asl città di Torino, Diocesi e Federazione italiana Organismi Persone senza dimora (Fiopsd) e riguarda soprattutto l’assistenza sanitaria per queste persone, spesso resa complicata proprio dall’assenza di un indirizzo.

Hanno anche loro il diritto di preservare questo tanto acclamato “diritto alla salute”. Diritto sancito dalla nostra Costituzione e, un primo passo, è quello di istituire un medico di base anche per loro.

Che questo sia solo l’inizio e verrà adottata come consuetudine in tutte le città italiane? E’ quello che noi speriamo.

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Direttore responsabile: Maurizio Cerbone Registrazione al Tribunale di Napoli n.80 del 2009 Editore: Komunitas S.r.l.s. - P.IVA 08189981213 ROC N° 26156 del 25 gennaio 2016