A Montecitorio, alla presentazione della Sala delle Donne, in occasione dell’8 marzo Giorgia Meloni ha tenuto un discorso. Tanti i temi toccati dalla premier, primo tra tutti cosa voglia dire, oggi, essere una donna che prova a realizzare le proprie ambizioni e che ricopre un ruolo di potere.
Meloni: “8 marzo giornata di orgoglio e consapevolezza”
”Qualsiasi cosa abbia fatto nella mia vita” dice la premier “i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me, probabilmente, sì. Lo racconto” aggiunge “per dire che c’è una buona notizia: alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare.” Giorgia Meloni, come ha fatto Elly Schlein qualche giorno fa, ha citato il titolo della storica americana Lisa Levenstein “Loro non ci hanno viste arrivare – la storia nascosta del femminismo negli anni ‘90”.
Nel suo discorso, Giorgia Meloni ricorda anche “gli sguardi divertiti” che l’hanno accompagnata quando si è seduta alla Camera come vicepresidente, quando divenne primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra, di quando è diventata il ministro più giovane della storia d’Italia e quando ha fondato un partito; gli stessi sguardi che ha incontrato quando è diventata presidente del Consiglio.
“Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne” afferma “L’8 marzo non deve essere una giornata di rivendicazioni di ciò che gli altri devono concedere alle donne, ma deve essere una giornata di orgoglio e consapevolezza di quello che noi possiamo fare – che piaccia o no agli altri.”
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