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Cinema

Uno di noi sta mentendo 2 – la recensione

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Uno di noi sta mentendo

Simon dice : Fermi lì e recensite con noi la seconda stagione di… Uno di noi sta mentendo

La seconda stagione del teen drama basato sul libro di Karen M. McManus è finalmente arrivata su Netflix. Erano in molti ad attenderla, già che è il finale della prima, aveva lasciato tutti in sospeso, dichiarando apertamente che i nostri protagonisti, non sarebbero tornati alle tanto agognate “normali vite”. Del resto quando uccidi qualcuno con un gruppo di persone, seppur per legittima difesa, crei un legame di sangue indissolubile. Okay, battuta macabra, ma andiamo avanti.

La seconda stagione, occupa oggi il terzo posto della classifica “serie più viste di Netflix”. La serie teen-drama a sfondo giallo, si distacca molto dal libro, che finisce con Jake che decide di suicidarsi davanti al “club del delitto”, per un malato gioco psicologico secondo cui, sarebbero stati poi ritenuti responsabili della sua morte. Nell’episodio finale della prima stagione, invece è Addy a sparargli e lo fa per legittima difesa, propria e dei compagni. Ma facciamo un attimo un riassunto della prima stagione, per ricordarci dove li abbiamo lasciati.

Uno di noi sta mentendo – riassunto

Cinque ragazzi vengono messi in punizione: Addy, la popolare cheerleder, fidanzata di Jake, Cooper, promessa di Baseball e migliore amico di Jake, Browyn, la secchiona della scuola, Nate, lo spacciatore e infine, Simon, il gossip girl della scuola, che gestisce un app di gossip, ma senza usare nickname. Durante il periodo di tempo in punizione, Simon muore e i quattro restanti, diventano dei sospettati per omicidio. Così dall’essere quattro sconosciuti, iniziano a cercare la verità su chi abbia causato la morte del compagno. Ne viene fuori che in realtà Simon aveva fatto un patto con Jake, uno scherzo per dare ai quattro una lezione, ma Jake ha cambiato le regole del gioco senza avvisare Simon e volendo che morisse, riesce nel suo scopo. Ovviamente cercando di far ricadere la colpa su Addy e gli altri. Intanto, Jaena, la migliore amica di Simon, cerca di fare luce sulla sua morte, i cinque finiscono in un gioco malato chiamato Simon dice”. Ricevono messaggi da uno sconosciuto che gli dice cosa fare e cosa succede se non lo fanno. Morto Jake, si pensava che anche Simon dice fosse finito nella tomba, ma mai teoria fu più errata.

Uno di noi sta mentendo: Il trailer ufficiale della seconda stagione

La seconda stagione

Simon dice, vuole giocare ancora con i nostri protagonisti e li tortura minacciandoli di inviare alla polizia il video della sera in cui, Jake è morto. Allo stesso tempo, i ragazzi devono sopportare le accuse di Vanessa, che sul suo canale di gossip ritiene che Jake non sia scappato in Messico, ma sia stato ucciso dal “club del delitto”. Sarà anche il personaggio più “sciocco” della serie, ma concediamoglielo, su questo ha ragione. I personaggi si trovano a dover fare i conti con la propria coscienza, Addy in particolare, continua a vedere il fantasma di Jake torturarla. Browyn e Nate continuano a respingersi sebbene attratti l’uno dall’altra, tra di loro ci si mette anche Fiona, l’adorabile – inquietante- tutor di Nate. Cooper si ritrova ad affrontare gli effetti del coming out, cosa che ai talent sembra interessare più del suo talento per il baseball. Infine Jaene che oltre alla sua relazione con Maeve, affronta il problema dell’identità e del fluid gender.

I personaggi hanno così una crescita emotiva e una maturazione durante il percorso, non solo nello status individuale, ma anche nel legame instaurato tra loro. Anche Maeve, la sorella di Browyn, gioca un ruolo importante, facendo delle scelte che metteranno a rischio tutti i membri del club. Quando tutto sembra risolto BOOM. Ecco un altro finale che ci lascia tutti sotto shock, probabilmente anche più del finale della prima stagione. Di nuovo, quel senso di suspance e del “Vogliamo sapere di più”. Ci sono ancora segreti che non sono stati svelati e il pubblico non vede l’ora di scoprirlo. La serie è stata definita persino migliore della prima, possiamo quindi ben sperare che Netflix la rinnovi per una nuova stagione. Fino ad allora, Simon dice: restate sintonizzati su “La settimana tv” per scoprirlo.

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