A causa del conflitto in corso tra Ucraina e Russia, dei quasi 4,5 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini, il prezzo delle merci e dei beni primari è, notevolmente, aumentato.
Secondo Altroconsumo i prezzi praticati nel mese di marzo da Ipermercati, Supermercati e Discount e ne è emerso un aumento diffuso per i beni alimentari di circa il 40%.
Fra i prodotti che sono aumentati di più nel carrello della spesa alimentare, ci sono la farina 00 (+6,2%) e il caffè (+4%).
Già 2021 un chilo di pasta costava 1,30 euro, ora si paga 1,52 euro. L’olio di semi di girasole, che risente più di altri settori della guerra in Ucraina, era già in aumento. In un anno è rincarato del 43%.
I rincari nel carrello della spesa non salvano un prodotto nazionale come le zucchine (+16% in un anno) e non risparmiano l’olio extravergine (+11%) e lo zucchero (+7,4%).
Intanto, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato mattina i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e ha presieduto poi il Cdm chiamato a varare un nuovo decreto con aiuti a famiglie e imprese. Sarebbero 14 i miliardi sul tavolo della cabina di regia riunita a Palazzo Chigi per il dl aiuti: “L’impegno del governo nel sostenere l’economia, le famiglie e le imprese non diminuisce. Resta intenso, determinato, deciso come prima. L’incertezza resta molto forte, quindi noi intendiamo fare tutto quello che è necessario. I provvedimenti di oggi valgono 14 miliardi che si aggiungono ai 15,5 miliardi dei provvedimenti precedenti. L’abbiamo fatto senza ricorrere a scostamenti di bilancio”.
Gli esperti, però, sottolineano che bisogna stare attenti perché alcuni speculano sull’aumento delle merci.
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