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Cinema

Assassinio a Venezia – la recensione

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Ed eccoci a parlare di uno dei gialli di Agahta Christie, uscito nelle sale cinematografiche il 14 settembre ed è già uno dei film più visti dei cinema. Si tratta del terzo capitolo della storia del celebre detective Poirot interpretato da Kenneth Branagh. Presenti nel cast anche l’attore italiano Riccardo Scamarcio e altri volti noti del cinema americano come Jamie Dornan, Kelly Reilly e Kyle Allen. 

Assassinio a Venzia

Come detto si tratta del terzo film, preceduto da Assassinio sull’oriente express e assassinio sul Nilo. Pirot sembra voler essere in pensione, basta casi e ad aiutarlo, la sua guardia del corpo, Vitale Portfoglio (Riccardo Scamarcio). Tuttavia, quando una sua “vecchia amica” (ma ricordiamolo, lui non ha amici) lo va a trovare, lo spingerà contro voglia, a finire in un caso a cui non riuscire a resistere. Prima di tutto, lasciatemi dire che in questo capitolo, l’asticella del mistero si è mischiata con quella dell’horror, offrendo così allo spettatore in più di una scena, qualche piccolo brivido. Personalmente ho adorato questa cosa, credo che abbia dato al film un qualcosa in più, pur restando fedele al marchio della Christie.

Le scene paranormali dedicate agli spiriti sono piuttosto sottili e di fatto, per alcune di esse si finisce col dare una spiegazione logica. Ma per il nostro adorato ispettore ci sarà un forte dibattito interiore, tra ragione e fede, vita e morte. Un dilemma che persegue l’essere umano dai tempi dei tempi e da cui, come molte cose che ci spaventano, siamo sotto sotto attratti. Non dirò che la risoluzione del caso è stata complessa, perché lo spettatore può arrivare facilmente alla risoluzione. Ma questo è a mio parere il miglior film uscito finora sull’ispettore Poirot. Il cast è stato fenomenale nell’interpretare i propri personaggi, dai più grandi, ai più piccoli, una nota di merito al piccolo Jude Hill. Devo dire che ogni personaggio aveva in sé una storia interessante, soprattutto i due fratellastri. Dalle scenografie agli effetti sonori, qualcuno è letteralmente balzato dalla serie per la tensione. Il film offre una moderata scarica di adrenalina oltre che qualche minuti di riflessione per “giocare” insieme all’ispettore e mettere ogni tassello al suo posto, lasciandovi. Così come con l’ispettore però, il finale potrebbe far vacillare le vostre sicurezze e lasciarvi con un dubbio: Tutto quello che ho visto è stato reale?

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