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Costume e Società

Bagni no-gender: da qui inizia il cambiamento

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articolo di Saveria Russo

Piacenza: bagni senza distinzione di genere in un liceo. La richiesta avanzata dagli studenti è stata accolta ed è stata messa in pratica con l’inizio del nuovo anno scolastico. Iniziative di questo tipo, fanno pensare che il rispetto per il prossimo e la solidarietà sia parte viva in molte menti giovani.

 

Bagni no gender per concretizzare anche a scuola la parità, per cercare anche se in minima parte di ridurre le discriminazioni, soprattutto di genere. In un liceo di Piacenza, come ha riferito il quotidiano Libertà, non esistono più le distinzioni tra “maschio” e “femmina” per l’ingresso alle toilette: le icone classiche sulle porte dei bagni e indicazioni ci sono sempre, ma accanto è stato posto un cartello realizzato da alcuni studenti che rimanda al concetto di inclusione e non discriminazione, anche e soprattutto di chi non si sente né maschio né femmina, di chi non si identifica in uno dei due generi o in solo uno dei due.

La proposta è stata presentata dagli stessi studenti ed è stata messa in pratica già da alcuni mesi: questo liceo di Piacenza non è nuovo a iniziative innovative di questo tipo, come la presenza nell’istituto di una scatola di assorbenti gratuiti a disposizione delle ragazze che ne fossero sprovviste o di coloro che non potessero sostenerne i costi, a partire già dal febbraio 2020.

Piccoli gesti che fanno capire quanto anche il “poco” possa fare la differenza, soprattutto in un tempo in cui aumentano le discriminazioni ma, allo stesso tempo, aumenta anche chi si batte per distruggerle.

Ma chi è una persona “non binaria”?

La questione del genere molto spesso viene mal capita, a causa soprattutto della disinformazione che spesso si fa in televisione e soprattutto sui social.

Cerchiamo, brevemente, di fare un po’ di chiarezza.

Il termine non binario è un termine ombrello per definire quelle identità di genere che non sono strettamente e completamente maschili o femminili, identità quindi al di fuori del binarismo di genere. Le identità non binarie rientrano nel termine ombrello transgender, poiché le persone non binarie si identificano tipicamente con un genere diverso dal genere assegnato.

Le persone non binarie possono identificarsi come aventi due generi (bigenere), non avere genere (agenere in inglese anche: genderfree), spostarsi tra i generi o identificarsi in un genere fluido (in inglese: genderfluid). Un altro termine per dire non binario è enby (dall’abbreviazione “NB”).

L’identità di genere può essere distinta e indipendente dall’orientamento sessuale.

Non binario è un termine ampio, che include le persone aventi un’identità di genere non adeguatamente rappresentata da una “scelta” esclusiva tra la mascolinità e la femminilità.
Il termine “non binario” indica la non conformità al sistema del binarismo di genere, che classifica gli esseri umani nei generi maschile o femminile.

Ma quante sono le persone non binarie?

Secondo un sondaggio del 2011 dell’istituzione britannica Equality and Human Rights Commission , circa lo 0,4% dei residenti del Regno Unito si considera in maniera diversa da “uomo” e “donna”. I risultati di questo sondaggio sono da considerare un indicatore del numero minimo di persone non binarie: anche se un numero relativamente esiguo di persone si identifica con il termine “non binario” (al punto di usare un’etichetta di genere non binario, o rifiutarsi di segnare maschio o femmina in un sondaggio), molte più persone hanno esperienza di sé stesse in modo non binario.

Secondo il sondaggio Gender Census 2019, il 66,4% delle persone la cui identità di genere non è accuratamente descritta dal binarismo: “sempre, solamente e completamente maschio” o “sempre, solamente e completamente femmina” descrivono se stesse con il termine “non binario”.

Gli individui non-binary possono identificarsi come parte di una specifica categoria di “terzo genere” che è statica e stabile, oppure possono identificarsi come genderfluid, per cui l’identità di genere può variare con il tempo. Alcuni si identificano come bigender, laddove si identificano come maschio (o prevalentemente maschile) a volte o femmina (o in modo prevalentemente femminile) altre volte. Altri ancora si identificano come agender o neutrois, termini dal significato simile che possono essere interpretati come l’assenza di genere, o la presenza di un genere neutrale. Alcune persone non-binary usano solo i termini ampi non-binary o genderqueer, mentre altre usano termini specifici come androgyne, pangender e demigender. Esistono molti altri termini riconosciuti all’interno della comunità, che crescono e si modificano continuamente.

Da questo si può vedere che le identità non binarie sono ricche e complesse, e possono coinvolgere un misto o una combinazione di femminilità e mascolinità, o possono trovarsi definitivamente al di fuori di questo paradigma.

Le persone non binare nel passato e nelle culture non-occidentali

Anche se nella maggior parte delle società contemporanee occidentali solo due generi sono riconosciuti al livello legale e culturale, abbiamo esempi di variazioni nel genere e e di categorie di genere alternative sia nell’Europa passata, sia nell’Asia contemporanea e nelle culture dei popoli nativi delle Americhe.

Se si esaminano le identità nei contesti europei, troviamo i mollies inglesi, i femminielli italiani, le vergini giurate albanesi, e gli esempi multi-contestuali di eunuchi.

Questi individui erano tutti posizionati come estranei agli uomini e alle donne, senza necessariamente essere marginalizzati. Si può considerare poi il genere nel sottocontinente asiatico, attraverso gli hijra indiani, i Kathoey tailandesi, e i due esempi indonesiani degli waria, e il genere nella società Bugis. Nelle tribù delle Prime Nazioni degli Stati Uniti e del Canada esiste un ampio spettro di identità Two-Spirit, mentre in Sud America abbiamo i machi.

Questa breve casistica può supportare sia l’evidenza di una eterogeneità della varianza di genere nel mondo, sia le ragioni di chi osserva come la nozione moderna e occidentale di “binarismo di genere” sia solo una tra le varie prospettive possibili.

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