Bodhi – Cuore di Ferro // RECENSIONE

”Accetta quello che ti capita, le coincidenze sono un messaggio del destino che ha in serbo qualcosa per te.”

Cosa saresti disposto a fare per sopravvivere? A cosa rinunceresti? Alla libertà? Alle tue ambizioni? Alle tue idee? Potresti rinunciare ad avere il controllo sulle tue scelte e persino sul tuo corpo?

”Bodhi – Cuore di Ferro” – ultima creatura letteraria generata da Azzurra Pasquali – è una storia distopica che parla, in maniera inedita e originale, di controllo, di corpi, amore e umanità. Una storia che ci racconta – e domanda – quale può essere il prezzo della libertà.

Di cosa parla “Bodhi – Cuore di Ferro”?

Quel che resta di un’umanità decimata dal misterioso e ronzante arrivo delle Vespre è costretto a vivere all’interno del Bodhi – un automa di dimensioni gigantesche che offre agli esseri ultimi umani tutto ciò di cui hanno bisogno a patto che ciascuno, senza eccezioni, rispetti regole rigide e necessarie che, talvolta, risultano persino crudeli.

In quest’ambientazione insolita si svolge la storia di “Cuore di Ferro”, primo di due volumi, raccontata dalle voci di Inara, una Specialista, di Nick, un ex-Mecca, e di Ary, una delle Sinapsi che, dalla calotta, si occupa di prendere le decisioni più importanti e di organizzare il perfetto funzionamento del Bodhi. Attraverso i punti di vista di questi tre protagonisti così diversi, Azzurra Pasquali disvela con maestria trame di tragedie, menzogne, complotti e segreti più o meno antichi in una serie di colpi di scena avvincenti e una narrazione al cardiopalma che rende impossibile staccare gli occhi dalla pagina.

Prima il Bodhi: controllo dei corpi, donne ed emarginazione

Sebbene questo romanzo sia ricco di macro-avvenimenti e nonostante sia evidente il ruolo importante ricoperto dall’ambientazione, uno dei maggiori punti di forza di “Bodhi – Cuore di Ferro” sono in verità i personaggi e, soprattutto, la loro marginalità.

Anche se mantengono sempre una loro specificità – Inara, Ary e Nick sono estremamente distanti tra loro sia per personalità che ruolo all’interno della società – il filo che li accomuna è quello di essere isolati, in un modo o nell’altro, dal resto dei coloni. La società asfittica in cui l’umanità è stata costretta quando si è rifugiata nel Bodhi ha quasi soffocato ciascuno dei tre protagonisti, ma, sebbene in un primo momento al lettore possa sembrare il contrario, senza riuscirci.

“Prima il Bodhi” è, comprensibilmente, una delle leggi fondamentali di questo nuovo mondo (se l’automa perisse porterebbe alla morte di tutta l’umanità) ma l’autrice riesce a mostrare chiaramente come il desiderio di libertà – su se stessi, il proprio corpo e la propria vita in generale – sia una delle caratteristiche su cui si fonda il concetto di umano. Inara, Ary e Nick sono tre personaggi indomiti, che mostrano come gli esseri umani non siano mai riducibili a essere delle macchine e che hanno il fascino dei ribelli. Mentre la penna di Azzurra Pasquali esplora in maniera inedita tematiche come il controllo dei corpi, della sessualità e della tecnologia – lanciando un’occhiata alla tossicità di certe, insospettabili relazioni – i protagonisti di questo splendido romanzo ci dimostrano come, a volte, bastino pochi passi per raggiungere la libertà.

Perché leggere “Bodhi – Cuore di Ferro”?

1. È uno degli sci-fi distopici più interessanti che abbia letto negli ultimi anni;

2. i protagonisti sono molto diversi tra loro e affrontano con efficacia il tema della marginalità e del controllo;

3. la storia è molto interessante e, un colpo di scena dopo l’altro, rende impossibile staccare gli occhi dalla pagina.

”Mentre il mondo intorno a lei si faceva scuro pensò che, in fondo, non si stava male lì, tra le braccia del suoi nemico. Era un posto dove avrebbe potuto trovare pace.”

Il 23 ottobre l’autrice Azzurra Pasquali sarà ospite del Salotto Letterario di NaNoTV. Non mancare!

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