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Cronaca

Bullismo: Impariamo il peso delle parole

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Che cos’è il bullismo? Sembra un argomento piuttosto comune, di cui tutti sanno parlare alla base, ma non tutti sanno capire. Potremmo dire che il bullismo è l’insieme di comportamenti scorretti nei confronti di un’individuo, una violenza fisica o psicologica (o anche entrambe). L’argomento bullismo dovrebbe essere trattato fin dal principio con i bambini, insegnando prima di tutto il peso delle parole. Tale argomento andrebbe trattato sia in casa che a scuola, affinché si capisca fin da subito l’atteggiamento che nessuno dovrebbe avere nei confronti del prossimo. Al riguardo potremmo suggerirvi anche qualche film incentrato sull’argomento, che aiuti a capirlo e magari, empatizzare.

Cosa può generare il bullismo

Che sia negli adolescenti o nei bambini, il bullismo può scatenare diverse reazioni e tragedie. Non dovrebbe essere trascurato, spesso si banalizza con “è solo uno scherzo”, ma ricordiamo che il dolore altrui non è uno scherzo. In una classe di bambini, una maestra ha provato a utilizzare un foglio per mostrare concretamente cosa succede alle vittime di bullismo. Ha chiesto ai bambini di insultare il foglio e loro, ridendo e scherzando hanno iniziato al farlo. Più i bambini insultavano il foglio, più questo veniva accartocciato diventando invisibile. “Cos’è successo al foglio?” ha chiesto l’insegnante. “Non c’è più” è stata la risposta dei bambini. Allora, la maestra ha proposto di chiedere scusa al foglio e a gran voce, la classe lo ha fatto. Il foglio veniva riaperto, ma la maestra ha mostrato loro che le pieghe del foglio, sono come ferite all’interno di qualcuno. Delle ferite che non guariscono solo perché si chiede “scusa”. I bambini sono rimasti in silenzio osservando il foglio, restando forse colpiti dal significato delle parole della maestra.

Il bullismo uccide

Amanda Todd era un’adolescente di 15 anni come tutte le altre, quando nel 2012 postò un video su YouTube prima di togliersi la vita. La ragazza era vittima di bullismo, era stata perseguitata e su internet erano state fatte girare foto intime della ragazza. Aveva già provato a togliersi la vita una volta, ma i genitori riuscirono a salvarla. Ciò che però fu più scioccante, furono i commenti sui social dei compagni: “peccato che non sia morta” “doveva bere più candeggina”. Commenti e parole che fanno rabbrividire e che si può solo immaginare l’effetto che abbiano su un’adolescente, fase della crescita in cui i sentimenti sono amplificati.

Secondo  i dati della  Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11 – 13 anni) e nelle ragazze. Il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi di 11 e 13 anni. I due fenomeni decrescono al crescere dell’età. Gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze. Solo in Italia, circa il 15% dei ragazzi, con una percentuale del 20% nei bambini di 11 anni (1 su 5) sono vittime di bullismo.

Potrebbe essere utile intervenire sulla faccenda parlandone con in classe con i più piccoli, organizzando magari anche degli incontri con degli esperti, spingendo così a denunciare anche gli atti di bullismo alla quale si assiste in maniera passiva. Il sentimento più diffuso, per le vittime, è la proprio il senso di solitudine (28%), seguito poi dalla rabbia (27%) e dalla paura (25%).

Progetto giovani ambasciatori

Uno studio pubblicato su Jama Psychiatry dalla University College London è stato il primo a dimostrare e fornire prove evidenti del rapporto di causa-effetto tra bullismo e salute mentale. Dai risultati della ricerca, infatti, era emerso che il fenomeno causa direttamente alcuni disturbi, come ansia, depressione, iperattività, impulsività e disattenzione.

Antonio Affinita direttore generale Moige dichiara: “Purtroppo i social fanno presa sui nostri figli nel delicato periodo dell’adolescenza offrendo accanto a momenti di condivisione anche sempre più spesso situazioni di disagio e pericolo, con inadeguati strumenti di tutela. Con il nostro progetto Giovani ambasciatori, volto a sensibilizzare gli studenti sui rischi di internet e stimolare insegnanti e genitori ad avere un ruolo di guida e controllo più attivo, puntiamo come primi educatori a fare rete con le agenzie educative come le scuole, le associazioni sportive, ed il mondo del volontariato, per fare fronte a questa emergenza sociale dei minori che sentiamo tutti nostri figli”.

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