Il governo Meloni avrebbe preso in cosiderazione l’eliminazione dello SPID, il sistema di identità digitale utilizzato in tutta Italia per accedere ai servizi pubblici
SPID: cosa ha in mente il governo?
Lo SPID è diventato estremamente diffuso in tutta l’Italia, ma sembrerebbe che essendo un servizio gratuito, i gestori avrebbero chiesto allo stato 50 milioni di euro all’anno per compensare i costi del servizio. Quest’ultimoi viene utilizzato in tutta Italia per fare il login a molti siti, inclusi quelli di proprietà dello stato come 18app e il portale dell’automobilista. Ormai già da Dicembre si vocifera l’idea, proposta dal sottosegretario del governo Alessio Butti, di voler rimuovere lo SPID e utilizzare la carta d’identità elettronica come identità digitale. Infatti, secondo il governo, è inutile avere lo SPID come identità digitale se c’è già la carta elettronica digitale. Teoricamente è possibile sostituire lo SPID con la CIE, anche se attualmente l’autenticazione ai servizi dello stato avviene 9 volte su 10 tramite lo SPID.
Il pensiero di Alessio Butti riguardante l’identità digitale
“La Carta d’Identità Elettronica è un’identità digitale equivalente e sotto diversi profili migliore rispetto allo SPID. Oggi, tuttavia, la CIE sconta tre limiti. Anzitutto i lunghi tempi di rilascio (diversi da Comune a Comune). Per ottenerla, inoltre, i cittadini devono pagare 16,79 euro e recarsi fisicamente presso un ufficio comunale. La CIE è ancora poco usabile da Pc e smartphone, perché richiede un lettore smartcard da collegare, o uno smartphone con lettore RFC (per intenderci, quello che possiamo usare al posto della carta di credito). Anche se alcuni telefonini di nuova generazione sono dotati di tecnologia RCF, restano ancora alcuni ostacoli” afferma il sottosegretario del governo Meloni Alessio Butti
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