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7 mesi agoon
Israele ha dichiarato lo stato di guerra e ha annunciato l’assedio completo della Striscia di Gaza – non ci sarà né acqua, né cibo né benzina.
Dopo il primo attacco di Hamas, paragonato all’undici settembre dalla stampa internazionale, c’è stata la durissima risposta dell’aviazione di Israele e continua anche il lancio di razzi da Gaza. Israele ha anche bombardato il Libano dopo aver scoperto e ucciso alcuni infiltrati libanesi.
Al momento, i morti da parte israeliana sono oltre 800, mentre quelli palestinesi superano le 500 unità. Tra le vittime ci sono anche tedeschi, statunitensi, francesi e britannici, mentre Sono migliaia i feriti e gli sfollati.
Stando a quanto riportato dal Washington Post, gli Stati Uniti si aspettano l’inizio dell’operazione israeliana via terra contro Hamas nelle prossime 24-48 ore. Biden ha inoltre assicurato ulteriore sostegno militare a Israele.
Secondo il Wall Street Journal, Teheran avrebbe aiutato Hamas a pianificare l’attacco militare, ma l’Iran nega, accusando Israele di volerli usare come capro espiatorio per coprire il “flop della loro intelligence”. Stando a quanto riportato da The Times of Israel, un ufficiale dell’intelligence egiziana avrebbe rivelato che il Cairo avrebbe tentato di avvertire ripetutamente Israele del pericolo, ma che la minaccia non sarebbe stata tenuta in considerazione da Tel Aviv.
La Russia, intanto, incolpa gli Stati Uniti di essere causa del conflitto: Lavrov propone la creazione di “uno Stato palestinese” per risolvere la crisi, accusando poi gli USA di volerlo impedire tramite la loro “politica distruttiva”. Il presidente ucraino Zelensky paragona invece Hamas a Mosca, definendo entrambi come “terroristi”, mentre intanto dal Jerusalem Post arriva la notizia che, dietro gli attacchi hacker subiti da Israele, ci sarebbero gli hacker filorussi del collettivo Killnet.
Dall’Unione Europea arrivano rassicurazioni all’Ucraina: “Non c’è nulla” afferma il portavoce della commissione UE Erica Mamer “che possa influenzare il supporti dell’UE all’Ucraina.” La priorità, aggiunge Peter Strano, portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’Unione Europea, è quello di fermare l’aggressione di Hamas e di rilasciare gli ostaggi.
Nel frattempo, l’Unione Europea ha deciso di porre fine ai finanziamenti europei alla Palestina: “È assolutamente inaccettabile” ha dichiarato l’eurodeputato ceco Jan Zahradil “diffondere l’odio verso Israele con il denaro europeo”.
Non si tratta comunque di una posizione condivisa da tutti: secondo alcuni, gli aiuti erogati alla Palestina non finanzierebbero i terroristi ma “la parte moderata dei palestinesi” (Mikulas Peksa)
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