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Cronaca

Quasi 15.000 abitanti di Mariupol sarebbero stati deportati in Russia

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A guardare le immagini che arrivano da Mariupol, in Ucraina, sembra di essere ritornati indietro nel tempo, quando durante la seconda guerra mondiale intere città vennero rase al suolo dai bombardamenti.

E invece siamo nel 2022 e la cosa più terribile è il senso di impotenza che ci assale assistendo a tutto questo.

Le parole del Sindaco di Mariupol

Non solo città, edifici, strade, ma anche i cittadini vengono colpiti e lo sono nella loro dignità di esseri umani: il Sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, parla infatti di deportazioni di massa, dove i cittadini ucraini “sono stati portati in remote città russe come fecero i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Migliaia di persone sono state deportate da Mariupol alla Russia”.

“Gli occupanti hanno portato illegalmente le persone fuori dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell’edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, per lo più donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti”, specifica il Sindaco.

La deportazione, per definizione, è il trasferimento coatto di un individuo o un gruppo di individui, obbligati a risiedere in un luogo diverso dal proprio, dove vengono condotti con la forza.

Ad oggi risulta davvero difficile contestare le parole del Sindaco Boichenko, parole che dovrebbero scuotere la coscienza di tutti noi cittadini liberi.

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