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2 anni agoon
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RedazioneUcraina: tutti sono in pericolo.
Infrastrutture, città, villaggi, asili e ospedali. Anche i corridoi umanitari.
Militari, civili, uomini, donne, bambini: i russi colpirebbero tutto e tutti, senza distinzione. Questi ultimi, inoltre, usano armi che sono vietate nelle zone abitate, andando contro i trattati internazionali: bombe senza guida e bombe a grappolo.
Non è tutto.
Stando ai racconti dei cittadini ucraini, i militari russi ingannano la popolazione: fingono di essere civili per avvicinarsi alle postazioni ucraine o indossano le divise dell’esercito ucraino, che è un’altra violazione del diritto internazionale.
Tutto questo è tristemente testimoniato dai numero dei morti che continua terribilmente a crescere e dalle numerose immagini e video che immortalano l’inferno.
É di pochi giorni fa la notizia che la donna incinta fotografata mentre veniva trasportata in barella all’esterno dell’ospedale di Mariupol bombardato dai russi, divenuta così immagine del massacro attualmente in atto in Ucraina, non ce l’ha fatta.
“Abbiamo fatto un taglio cesareo d’urgenza ma per il bambino non c’è stato nulla da fare. Poi siamo passati a rianimare la madre, ci abbiamo provato per 30 minuti“: ha raccontato il dottor Timur Marin, che le ha prestato soccorso.
Secondo il racconto del medico, dopo che la donna è stata trasferita in un altro ospedale, più vicino al fronte, dopo l’attacco alla struttura di Mariupol, il sui “bacino era schiacciato e l’anca staccata”. I suoi colleghi hanno effettuato un taglio cesareo d’urgenza per far nascere il bambino, ma non ha mostrato “nessun segno di vita”, ha detto il chirurgo, sottolineando che subito dopo si sono concentrati sulla madre. “Rendendosi conto che stava perdendo il suo bambino ha gridato: Uccidetemi ora”, hanno riferito coloro che si trovavano in sala operatoria. Ma anche in questo caso i loro sforzi non hanno avuto successo. “Più di 30 minuti di rianimazione della madre non hanno prodotto risultati, sono morti entrambi“, ha concluso.
Il comitato internazionale della Croce Rossa, intanto, ha chiesto una soluzione urgente per prevenire lo “scenario peggiore” per i civili intrappolati nella città meridionale ucraina di Mariupol, invitando tutte le parti in causa a concordare un cessate il fuoco che garantisca un passaggio sicuro per i civili.
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