Il Governo e il MES: la Meloni non vuole accedervi
“Posso firmarlo con il sangue”: queste le parole con cui Giorgia Meloni assicura all’Italia che il Paese non accederà al MES. Il motivo? Sarebbe, secondo le parole del premier “troppo poco utile” e dalle “condizionalità troppo stringenti”.
“Il MES” dice il presidente del Consiglio “è un creditore privilegiato – cioè, in caso di difficoltà è il primo a dover essere restituito. Allora io vorrei capire se c’è un modo per cui il MES sia un fondo utile e che non rischi di metterci un cappio.”
Non è dello stesso avviso Carlo Calenda. Le previsioni del leader di Azione qualora il governo non volesse accedere al MES sono catastrofiche: “Nel 2023 la sanità salta per aria” afferma infatti.
Reddito di cittadinanza: i laureati non possono essere “schizzinosi”
Dure anche le parole che la Meloni ha rivolto al Reddito di Cittadinanza: secondo il premier “i lavori dignitosi si trovano” – come ha affermato durante l’ultima intervista nella trasmissione Porta a Porta. “Se ti rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo il lavoro dei tuoi sogni non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era il lavoro dei sogni”.
L’ultima versione della manovra prevede infatti che i percettori del Reddito lo perdano qualora rifiutino un’offerta di lavoro, offerta che non è più definita congrua – questo vuol dire che teoricamente l’offerta potrà essere localizzata su tutto il territorio nazionale e potrà anche non essere compatibile con le proprie capacità.
Il sottosegretario del lavoro Durigon, che assicura però che il criterio della territorialità rimarrà, ha scatenato molte polemiche negli scorsi giorni commentando questa modifica affermando che un laureato che percepisce il Reddito “non possa essere schizzinoso” e che debba necessariamente accettare anche un posto come “cameriere”.
_____
Continua a seguirci su Facebook, su Instagram, Twitter e Waveful! Ricevi tutte le notizie sul tuo cellulare iscrivendoti al canale Telegram.
Scopri gli ultimi aggiornamenti cliccando qui.
