Perú: continuano gli scontri, due i morti

Le proteste contro il nuovo governo si diffondono in Perù: due i manifestanti uccisi dalle forze dell’ordine intervenute per sedare la protesta, in Andahuaylas. Attraverso uno sciopero nazionale si chiede il rilascio dell’ex presidente detenuto Pedro Castillo.

Manifestanti uccisi durante le proteste in Perù

Le proteste sono iniziate in seguito all’arresto di Pedro Castillo che aveva tentato un “colpo di Stato” sciogliendo il Congresso. Da allora, tutte le città dell’interno del Perù hanno iniziato a protestare e a chiedere il rilascio dell’ex presidente. La polizia antisommossa è stata schierata per contenere la violenza dei manifestanti, attraverso l’utilizzo di gas lacrimogeni, che avrebbero incendiato una stazione di polizia nella città di Apurimac.

Durante gli scontri, le cui immagini sono state trasmesse dalle tv locali, due manifestanti sono stati uccisi. L’Ufficio del Difensore Civico Nazionale per i Diritti Umani ha sapere che uno di loro era un adolescente che si era unito alle manifestazioni.

Sospeso il Congresso di destra in sessione d’emergenza

Il Congresso di destra si è riunito in una sessione d’emergenza per discutere della crisi ma è stato sospeso dopo una rissa. Alcuni membri si sarebbero presi a pugni mentre altri avrebbero iniziato a spintonarsi. Nel frattempo, i sindacati rurali e le organizzazioni che rappresentano i popoli indigeni hanno chiesto uno “sciopero a tempo indeterminato” a sostegno di Pedro Castillo.

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