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Cronaca

Putin si avvicina alla Cina: ecco cosa significa e cosa potrebbe succedere

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È oramai chiara la strategia russa che consiste nell’utilizzare come una vera e propria arma la quantità di gas esportata verso gli altri paesi per portarli sotto la propria sfera di influenza.

E questo non riguarda più solo l’Ucraina, che ha visto il dimezzarsi della quantità di carbone e gas fornitegli dal Cremlino, ma tutto il mondo.

Si sta formando un’alleanza energetica reciprocamente vantaggiosa” tra Russia e Cina, come dichiarato dallo stesso Putin che ha sottolineato come, “oltre alla consegna a lungo termine di petrolio e gas alla Cina, prevediamo anche di realizzare una serie di progetti congiunti su larga scala. Uno è la costruzione di quattro nuove unità di generazione presso una centrale nucleare cinese, iniziata lo scorso anno, con la partecipazione della conglomerata russa Rostec. Tutto ciò migliora notevolmente la sicurezza energetica di Cina e intera regione asiatica“.

I due leader, Xi Jinping e Putin, hanno perciò firmato una dichiarazione congiunta in cui sostanzialmente puntano il dito contro la superpotenza americana, accusata di minare, con il suo “bullismo”, “la sicurezza e la stabilità strategica globale”.

Per uscire dalla strapotenza americana, i due paesi hanno firmato l’accordo per 48 miliardi di metri cubi di gas all’anno in tutto.

Dei 48 miliardi di metri cubi all’anno totali, 10 miliardi verranno spediti dalla Russia attraverso una “rotta nell’estremo oriente”, direttamente alla Cina.

L’accordo, inoltre, prevede che le transazioni si basino sull’euro e non sul dollaro, proprio allo scopo di ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.

È un accordo vantaggioso per entrambi, in particolar modo per la Cina che ha bisogno del gas naturale per sostituire la propria capacità a carbone, e facilitare così il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fino al loro azzeramento netto nel 2060.

Dall’altra parte, l‘economia russa si basa sulle esportazioni di idrocarburi, e il paese è alla ricerca di mercati alternativi all’Europa che le garantiscano entrate certe attraverso contratti a lunga scadenza.

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