Sono gravissime le accuse che negli ultimi giorni sono state fatte ai danni di alcuni attivisti climatici. Gli imputati appartengono all’associazione “Ultima Generazione”, che ha fatto parlare molto di sé nei mesi recenti. Ricordiamo che i membri di questa lega sono gli stessi ad aver lanciato zuppa in lattina su un quadro di Van Gogh, contaminato con vernice nera l’acqua della Barcaccia a Roma, e imbrattato le mura di Palazzo Vecchio a Firenze sotto gli occhi del sindaco Nardella, appena un mese fa.
Hanno scatenato numerosi dibattiti, la maggior parte avversi alle azioni eclatanti, e anche ricevuto varie multe per i metodi utilizzati per fare sensibilizzazione. Ora, dalla procura di Padova, arrivano accuse ben più gravi: si parla di associazione a delinquere, volta al deturpare beni culturali, interrompere il servizio pubblico e ostacolare la libera circolazione. Infatti, oltre ad aver attaccato alcune preziose opere d’arte, gli attivisti di “Ultima Generazione” avrebbero bloccato il traffico cittadino in più occasioni, delle quali una volta in particolare sul Ponte della Libertà, che collega Venezia alla terraferma.
La pena prevista per i militanti di “Ultima Generazione”
I membri dell’associazione rischierebbero fino a sette anni di reclusione e, stando agli ultimi aggiornamenti sull’inasprimento delle pene, fino a 60mila euro di multa. Il loro legale, l’avvocato Leonardo De Luca, ha dato la sua opinione sul caso: “La provvisoria contestazione del reato di associazione per delinquere — indipendentemente dalla modesta gravità dei singoli reati contestati — appare singolare in quanto richiede la sussistenza di elementi distintivi molto specifici che non ritrovo in questa vicenda”. Dalla parte degli imputati si schiera anche la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella: “Suonano come abnormi le accuse di associazione a delinquere contro esponenti di “Ultima Generazione” a Padova. Siamo solidali con gli indagati”.
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