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10 mesi agoon
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Monica VaccaPrimo caso di colera dopo 50 anni, in Sardegna era assente dal 1973. Migliorano le condizioni del pensionato ricoverato a Cagliari.
È ricoverato da cinque giorni l’uomo di 71 anni che da circa un mese ha iniziato a soffrire di disturbi gastrointestinali che sembrava proprio non riuscire a curare, in alcun modo. Nonostante i numerosi trattamenti ricevuti ed effettuati, infatti, l’anziano pensionato — originario di Arbus — continuava ad avere dolori lancinanti seppur precedentemente ricoverato presso un’altra struttura sanitaria. I medici dell’ospedale di Cagliari, ad oggi, non sono riusciti a risalire al momento esatto del contagio del colera: il 71enne, che soffre anche di patologie cardiache, non avrebbe effettuato di recente viaggi all’estero.
Accertata la presenza del batterio, l’uomo è stato trasferito al reparto di Malattie infettive del Santissima Trinità. Roberto Massazza — Direttore generale della ASL 8 — ha confermato massima attenzione e prudenza per il caso in questione, dichiarando che: “Il paziente è in isolamento. Stiamo rispettando tutti i protocolli previsti per queste situazioni“. Il manager dell’Asl, invece, ha provveduto ad effettuare alcune importanti raccomandazioni: “Bisogna fare attenzione alla potabilità dell’acqua. È preferibile consumare sempre cibi cotti, se crudi devono essere stabulati o abbattuti“.
Il colera è un’infezione diarroica acuta causata dal batterio “Vibrio cholerae”. La sua trasmissione può avvenire in seguito all’ingestione di acqua non potabile o alimenti contaminati da materiale fecale di persone a loro volta infette. Si tratta, dunque, di una trasmissione oro-fecale. Il contagio diretto, in caso di condizioni igienico-sanitarie normali, è molto raro. Per poter essere trasmesso, infatti, è necessario che il colera abbia una carica batterica superiore al milione.
Il periodo di incubazione della malattia è, solitamente, di 2-3 giorni circa. La manifestazione dei sintomi riguarda solo il 25% dei casi e solo una piccola parte di questi arriva a sviluppare una forma grave dell’infezione. Il sintomo prevalente è la perdita di liquidi, che può avvenire tramite diarrea o vomito. Nei casi più gravi, ciò può portare alla disidratazione e allo shock.
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