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Campania

Restituiamo la terra al territorio.

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Quello dell’ambiente è un tema che sta al cuore di molti: oggi, 21 novembre, si celebra la giornata nazionale dell’albero. I giovani dell’Azione Cattolica della Parrocchia di San Marco Evangelista di Afragola, anche con la presenza del neo-sindaco Antonio Pannone, ha deciso di celebrarla in anticipo. Piantando delle piante nella piazzetta del quartiere.

Viviamo in un’epoca allo stesso tempo affascinante e terribile. Affascinante perché mai come adesso il futuro del Pianeta Terra è soprattutto nelle mani delle nuove generazioni: ciò che avrà luogo domani dipenderà in buona parte da ciò che la comunità umana farà o non farà oggi. Ma allo stesso tempo temibile, perché la nostra generazione è la prima, da quando la specie umana è comparsa sulla Terra, ad avere il potere di distruggere in poco tempo tutto quello che ci proviene dal passato, compromettendo irrimediabilmente quello che potrebbe esistere nel futuro del nostro pianeta. Un qualcosa che ci viene dato dal passato che è, già di per se, danneggiato.

L’Homo sapiens ha interagito con il mondo naturale sin da quando apparve sulla faccia della Terra. Con il passare del tempo e con l’evolversi delle proprie capacità culturali, ha incredibilmente ampliato le proprie capacità di modificazione degli ambienti naturali.

Ma è soltanto da pochissimo tempo, se lo rapportiamo al periodo per il quale si suppone sia apparsa sulla Terra, che la specie umana sta intervenendo rapidamente e profondamente sui cicli dell’intera biosfera, quella fascia costituita da acqua, aria e suolo ove è possibile l’esistenza ed il mantenimento del fenomeno vita.

I tempi in cui ciò sta avendo luogo sono veramente brevissimi rispetto a quelli dell’evoluzione geologica e biologica e gli effetti a breve, medio e lungo termine di questo continuo e crescente intervento sono ben lungi dall’essere conosciuti. L’osservazione di quanto avviene in natura ci indica che ogni essere vivente sopravvive finché risulta in grado di interagire adeguatamente con il proprio ambiente.

La nostra specie non solo ha perfezionato le sue capacità di adattamento ai diversi ambienti naturali presenti sulla Terra, ma ha modificato gli ambienti stessi in proporzioni superiori a quelle dovute all’intervento di qualsiasi altra specie vivente ed in tempi brevissimi. Oggi non esiste alcun luogo della biosfera dove l’intervento umano non sia giunto in qualche modo, direttamente o indirettamente.

Gli autentici sconvolgimenti che abbiamo prodotto e produciamo continuamente non possono che ritorcersi sulle nostre stesse capacità di sopravvivenza in quanto conducono ad una complessiva diminuzione della possibilità del pianeta di far fronte ai nostri bisogni. La reciproca interazione uomo-ambiente sta andando, con ogni probabilità, oltre le capacità di risposta della biosfera. Gli stessi processi ecologici fondamentali che consentono la vita sulla Terra potrebbero essere intaccati irreversibilmente. Con le nostre attività distruggiamo ambienti naturali fondamentali per gli equilibri del nostro pianeta, consolidatisi in milioni di anni di evoluzione: interveniamo con azioni di ogni tipo nei delicati cicli della natura, incrementiamo continuamente le strutture insediative (case, strade, industrie) coprendo porzioni crescenti di prezioso suolo produttivo, facciamo scomparire per sempre numerose specie viventi che con noi dividono il pianeta.

Agendo in questo modo provochiamo una costante diminuzione della capacità naturale del globo terrestre di sopportare l’impatto quantitativo e qualitativo della specie umana.

I problemi della sovrappopolazione, il progetto tecnologico, l’accumulo dei rifiuti, l’impoverimento delle materie prime e la ricerca di fonti alternative di energia. Tutto questo ha modificato profondamente l’ambiente naturale, tanto da renderlo, per caratteristiche ecologiche, assai diverso da quello primitivo. Anzi,  cosa più grave, lo hanno trasformato in modo da renderlo sempre meno adatto all’instaurarsi di condizioni di vita ottimali per gli organismi viventi.

E’ quindi compito nostro cercare di curare il nostro pianeta, cioè la nostra CASA. Partendo dalle piccole cose, come non buttare le carte per strada, a passi più importanti, come ad esempio la raccolta differenziata.

Le azioni concrete della comunità.

Il 21 novembre si celebra in Italia la Giornata Nazionale degli Alberi o Festa degli Alberi, una giornata istituita su iniziativa del Ministero dell’Ambiente con la legge 1 del 10/2013, e che rappresenta un punto di riferimento per la protezione della biodiversità del nostro paese e in generale per la sensibilizzazione sulla fondamentale funzione svolta dagli alberi nella pulizia dell’atmosfera e la prevenzione contro il dissesto idrogeologico.

Proprio in occasione della giornata nazionale dell’albero, il movimento laico dell’Azione Cattolica della Parrocchia di San Marco Evangelista sita in Afragola, con la presenza del neo-sindaco di Afragola Antonio Pannone, ha celebrato assieme alla comunità e, soprattutto i giovani, l’ambiente.

Questa è solo una delle tante iniziative promosse dalla comunità di San Marco, in particolare dall’Azione Cattolica, da sempre impegnata in tutti settori della società, sia economico che sociale: dalla Via Crucis organizzata ogni anno, con scene recitate e vestiti dell’epoca; il presepe vivente preparato ogni Natale nell’oratorio parrocchiale; le innumerevoli iniziative organizzate per i ragazzi per discutere di quelli che sono argomenti attuali e che interessano in particolar modo i più giovani. Mettendoci tutto l’impegno e soprattutto la faccia. Una comunità composta da giovani che si impegna, ogni giorno nel proprio piccolo, ad attuare veri e propri cambiamenti. Un gruppo che va oltre le porte della sacrestia e, concretamente, porta un messaggio di speranza a chi ne ha bisogno.

Sono stati diversi gli interventi fatti durante questa iniziativa.

Tutti di grande spessore, ma soprattutto di grande speranza per il futuro. Spesso, noi giovani, sentiamo il peso dell’eredità che viene dal passato. Ci sentiamo soli, senza qualcuno che ci dia un minimo di supporto e soprattutto di fiducia.

Un pomeriggio allietato dalle parole del seminarista della Parrocchia di San Marco, Marco Iengo, mirate a dare una base di quello che è l’ambiente, quella che è la sostenibilità, ma soprattutto la Terra, che è il posto che noi occupiamo. Quelle della presidentessa dell’Azione Cattolica, Carmela Mattinale, che ha riconfermato la voglia di fare e soprattutto di rivoluzionare il mondo da parte del movimento AC: un impegno che non si è arrestato nemmeno durante il periodo di lockdown, con numerose iniziative digitali.

Ancora le parole del parroco, don Giuseppe Delle Cave, che brevemente ha spiegato come la chiesa, la scuola e soprattutto la famiglia debbano essere i primi testimoni del cambiamento e della speranza, di educazione per i più piccoli.

Infine, l’interessantissimo e, soprattutto, speranzoso discorso del neo sindaco di Afragola, Antonio Pannone, un ragazzo che è cresciuto proprio in quella comunità, socio della stessa Azione Cattolico, sempre impegnato nel sociale. La terra è la nostra casa: in quanto nostra casa, non dovrebbe essere nostra responsabilità tenerla pulita e, soprattutto, al sicuro? Donare un domani migliore alla terra e, soprattutto, a chi ci vive, dovrebbe essere il pensiero fisso dell’umanità.

Successivamente, l’iniziative si è spostata all’esterno, nella piazzetta della parrocchia di San Marco.

L’idea più semplice per partecipare alla Giornata Nazionale degli Alberi? Piantarne uno.

Proprio nella piazzetta, infatti, sono stati piantati cinque alberi, uno per ogni gruppo dell’Azione Cattolica: un simbolo, un segno. Un gesto che a molti potrà sembrare inutile, d’apparenza, ma che invece dona speranza. Un simbolo che rappresenta, un simbolo che “sa” di unità.

Questo però, come detto anche dal sindaco, deve essere solamente l’inizio. Le istituzioni devono mettercela tutta, dare tutto quello che possono, ma da sola l’amministrazione può ben poco. Dobbiamo essere noi cittadini ad aiutarla, a metterci la faccia e, a fare in modo, che la nostra terra rispecchi il nostro animo.

Gli alberi sono indispensabili: consentono di assorbire l’anidride carbonica e rilasciare ossigeno, prevenire il dissesto idrogeologico e proteggere la biodiversità. Come può un bene così indispensabile, non ricevere la cura necessaria?

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