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Campania

Madre presa a morsi per proteggere la figlia dall’attacco di un Pitbull operata d’urgenza

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pitbull

Una 50enne campana è stata operata d’urgenza per essere stata aggredita improvvisamente da un pitbull. La donna per proteggere sua figlia dal cane le ha fatto da scudo. Il cane ha preso a morsi il braccio della 50enne, facendoglielo quasi perdere. Non è stato possibile ricucire la ferita con i punti di sutura, si è dovuto ricorrere ad un intervento molto più complicato.

Il direttore della Chirurgia plastica ricostruttiva e del Centro ustioni del Cardarelli, Roberto D’Alessio, ha spiegato: “Troppo grande il lembo di pelle asportato: oltre 20 centimetri per 12. Quel “buco” profondo, all’altezza del gomito, in uno dei punti più sensibili, avrebbe compromesso i movimenti dell’arto. Di qui la necessità di applicare una tecnica complessa, personalizzata”.

Altri episodi simili

Non si tratta di un episodio isolato. Le aggressioni dei pitbull sono sempre più frequenti.

Nei mesi scorsi, a Padula, un uomo è stato azzannato da un pitbull mentre passeggiava tenendo al guinzaglio il proprio cane. L’animale morse l’uomo procurandogli un grave ferita ad una gamba che gli fu ricucita con una cinquantina di punti di sutura. Ad agosto scorso, a Maiori, un pitbull ha aggredito una persona nei pressi di un locale pubblico del centro. L’animale, sprovvisto di museruola, ha aggredito l’uomo, un trentenne residente (amico dei proprietari del cane), mordendolo al volto. La vittima è stata porta al pronto soccorso senza riportare ferite gravi.

Perché un cane morde?

Secondo il sito “Pitbull is not a crime”, un cane morde perché il suo proprietario non è stato in grado di spiegargli cosa può e cosa non può fare: “Un cane che prende questa iniziativa, non corrispondente ad uno stimolo adeguato e quindi incapace di contestualizzare, si può ritenere un cane fuori controllo. Poco importa il suo storico, importa il suo carattere e come il suo proprietario lo gestisce. Ipotizzare maltrattamenti di vario tipo è fuori dal contesto: a prescindere da quale sia la motivazione, il proprietario ha il dovere morale e civile di spiegare al proprio cane che quel comportamento non è accettabile”.

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