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Letteratura

“Se la notte divora la fiamma”: tenero, delicato e con un cuore di tenebra

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Chi ha provato a raccontare una storia, almeno una volta nella propria vita, lo sa bene: è davvero difficile scrivere qualcosa che si discosti dalle migliaia di romanzi che affollano gli scaffali di una libreria. Sembra quasi che tutto sia stato già raccontato e che ogni cosa abbia un sapore conosciuto – per questo, quando tra le mani ci capita un volumetto capace di sorprenderci dobbiamo tenerlo stretto e non lasciarcelo sfuggire, come se si trattasse di un tesoro fatto di dobloni e d’oro.

L’ultimo libro di Daniele Tredici, “Se la notte divora la fiamma”, pubblicato come ebook da Delos Digital, ha un sapore unico, decisamente diverso.

Pur rispettando alcuni canoni del fantasy classico riesce a prenderne le distanze e a trasformarsi in qualcosa di nuovo, una splendida e gustosa caramella dal dolce rivestimento ma con un ripieno di sangue e putrescente orrore che, in questa insolita combinazione, delizierà anche i palati dei lettori più smaliziati.

Una magia divisa tra orrore e meraviglia

La storia che Daniele Tredici ci racconta si muove tra le vite di due fratelli, Viorel e Ayden, figli dell’orribile Re Corvo, Negromante crudele e potentissimo.

La magia oscura e mortale del re Corvo non è l’unica che anima il mondo in cui si svolgono le vicende: i folletti, creature tanto incantevoli quanto fragili, posseggono infatti il potere di sfruttare gli elementi. Alcuni fortunati individui, come Ayden, vengono scelti dai folletti e diventano, grazie al legame stretto con queste creaturine fantastiche, degli incantatori.

Ayden, sfruttando la propria intelligenza e la sua magia, riesce a sfuggire dalle grinfie del Re Corvo, promettendo a Viorel che, appena possibile, tornerà per salvarlo. Ma la strada è più ardua del previsto e i due fratelli saranno costretti a fronteggiare terribili creature e sfide impreviste.

Una favola di miele nero per i cuori di tenebra

La storia che ci racconta l’autore, dolce e meravigliosa ma contemporaneamente oscura e velenosa,  scivola nel cuore del lettore come fosse un miele scuro, nero e terribile. Il sistema magico è accattivante, i personaggi sono più che credibili e la loro ambiguità è un piacere per gli occhi di chi legge.

La penna di Tredici, gentile e spietata, scava nei cuori dei suoi protagonisti e ci racconta una favola nera adrenalinica e dolorosa: sempre in equilibrio tra la tenerezza e l’orrore questo romanzo denso e piacevole finisce in un sorso ma rimane nella mente di chi l’ha letto per molto tempo, come se si trattasse di una ferita.

Si tratta di un racconto incantevole, una dichiarazione d’amore per il genere fantasy che non potrà che piacere a tutti gli amanti del genere – soprattutto a coloro che possiedono un cuore di tenebra e che, tra ossa di folletti scricchiolanti e mostri putrescenti e fiammeggianti, godono dell’orrore di cui sono intrise certe storie come questa.

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